aiuto audi q3

[maurino]

ho un disperato bisogno di consigli, sono rimasto al car audio fine anni 90 ,cd alpine ampli orion 350wrms X2 e diffusori jbl.
ho comprato un audi q3 ,vorrei mantenere se possibile la sorgente originale.
Posseggo un ampli Audison TH4 Thesis e un ampli vecchio di oltre 20 anni un Rokford fosgate punch che può essere usato anche a mono per un sub wofer,in più mi è rimasto un subwofer Jbl Gti 1200 da 1000 watt.
da qui aspetto consigli molto graditi di come svilluppare il mio impianto

[Alessio Giomi]

Maledette sorgenti originali

Il cancro dell' Hi fi in auto!!!!

[maurino]

lo so,pensa che io iniziai nel 1982 con la mio ritmo cabrio con autoradio alpine 5312 E equalizzatore 3015 per poi passare anni dopo sempre alpine 2 pezzi radiocassette e cd (con display luminoso del cd).
fare un ibrido tenere la sorgente originale e aggiungere altro?

[Alessio Giomi]

lo so,pensa che io iniziai nel 1982 con la mio ritmo cabrio con autoradio alpine 5312 E equalizzatore 3015 per poi passare anni dopo sempre alpine 2 pezzi radiocassette e cd (con display luminoso del cd).
fare un ibrido tenere la sorgente originale e aggiungere altro?

Fattibile.... prendi un processore e ti allacci a lui con uno smartphone....
Lo metti in plancia e sei a posto.
Gli ampli li hai già, quindi non sei costretto a prendere un processore amplificato e puoi vedere anche nell'usato cosa trovi.

[ozama]

Si, in generale, esistono da alcuni anni dei processori audio DSP che accettano segnali alto livello, basso livello e digitali in ingresso. E permettono di interfacciare la sorgente di serie con un "impianto vero". Ed all'occorrenza, appunto, aggiungere una sorgente in parallelo, che puó essere un player dedicato, uno smartphone tramite uscita digitale su USB o, con vari sistemi, attraverso un'interfaccia wi-fi.
Da evitare il Bluetooth che, anche nei sedicenti formati "HD", non è in grado di trasportare nemmeno il bitrate di un CD, quindi utilizza codec a compressione percettuale come la codifica mp3.
Se non intendi rivolgerti ad un installatore, dovrai innanzi tutto documentarti sulla sorgente che hai in auto, per capire se ha diverse uscite filtrate in attivo (frequente se utilizza amplificazioni esterne) o se ha uscite a banda intera, seppure con la classica equalizzazione fissa per gli altoparlanti di serie.
Quindi verificare se dagli altoparlanti escono segnali di servizio o meno. Ad esempio, se dagli altoparlanti posteriori escono i segnali dei sensori di parcheggio o se vengono da un cicalino a se stante.
Quindi, in base a questi elementi, scegliere il processore e "adottare strategie".
Diciamo che questa è la via più semplice. Ma "semplice" puó essere più o meno complicato a seconda delle peculiarità del tuo sistema audio di serie. Così come possono essere molto diversi i risultati.
Poi ci sono varie "complicazioni" implementabili in alcuni casi, come ricavare segnali digitali dal bus tra le elettroniche, e trasformarlo in flusso SPDIF per entrare in digitale nel processore. Ma si puó fare raramente, sugli impianti con amplificazione splittata e se esiste un'interfaccia specifica per la tua vettura. E non sei mai al riparo da eventuali aggiornamenti software che possono eseguire in officina.
Per il resto, valgono le solite cose: insonorizzazione portiere, supporti altoparlanti adeguati, spostamento degli stessi in zone diverse dagli alloggiamenti originali se questi non permettono il raggiungimento dei risultati desiderati, eccetera.
Una nota non certo "esaustiva" sui processori di segnale.
Questi scatolotti misteriosi dai mille collegamenti, esistono da molti prezzi. Dai prodotti cinesi da 200 Euro ai più sofisticati ed "audiophile" da alcune migliaia.
In genere, con cifre sotto i 500 Euro, se hai già l'amplificazione adatta alla configurazione che vuoi adottare, si acquistano prodotti già molto versatili. Gestiscono accensioni, commutazioni, volume e livelli delle sorgenti ausiliarie, eccetera. Tutti prevedono sistemi per miscelare segnali filtrati agli ingressi, al fine di ricostruire un segnale stereo da usare con un nuovo sistema di altoparlanti in uscita. Alcuni prevedono procedure automatiche per l'analisi della sorgente e la contro equalizzazione automatica, eseguita attraverso la misura di segnali forniti. Altri lasciano l'onere all'installatore con attrezzature proprie.
Praticamente tutti sono dotati di molti canali di uscita e di crossover elettronico. Di equalizzatori parametrici più o meno versatili, di ritardi temporali.
Dal momento che nei DSP il segnale viene elaborato digitalmente, se ben gestiti e dimensionati, il degrado si verifica in ingresso (dove il segnale viene convertito in digitale) e in uscita (dove il segnale viene nuovamente ri convertito in analogico). Quindi conviene sfruttare al massimo le possibilità di elaborazione. Ciò significa che è conveniente filtrare le varie vie in attivo e sfruttare i singoli ritardi temporali imementabili per l'accurato incrocio delle vie e la conseguente ricostruzione della scena sonora.
Da questo punto di vista, cose che negli anni 80 era praticamente fantascienza, ora sono solida realtà. Anche se ovviamente non si puó fare miracoli. Insomma: i costruttori di auto non sono dalla nostra parte. Propongono impianti che hanno uno scopo diverso da quello "hi-fi". Ma ci sono gli strumenti per migliorare la situazione. E pure qualcosa in più. Poi, se il risultato non soddisfa le aspettative, si puó sempre aggiungere una sorgente esterna, come dice Alessio, e tenere quella originale per ascoltare la radio e per il viva voce.
Oh, ci sono un sacco di cose da dire e di piccole e grandi problematiche da affrontare.. Argomento e casistica vastissima.
Comincia con l'analisi del tuo sistema di serie.
Mano a mano che ti fai delle domande, cercheremo di darti delle risposte.
Ciao!

[maurino]

grazie per il consiglio molto accurato , ora devo riordinare le idee.