ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Ciao a tutti,
qualche settimana fa (ma solo oro trovo un pò di tempo e calma per creare questo thread) ho lavorato, con piacere, su un bel ADS PQ20 (per la precisione marchiato Braun, che presumo distribuisse negli USA tra gli anni '80 e '90, il PQ20 uscì nel 1986 se non erro).
Un old school degno di nota, un oggetto che all'epoca era prezzato in Italia oltre 2milioni di vecchie lire (fate un pò voi i conti al netto della svalutazione rispetto a 30 anni fa) insomma, roba di lusso!
Notare che pur trattandosi di marchio USA, questi ampli erano interamente prodotti in Giappone con componentistica giapponese (tra l'altro ho trovato molti punti in comune con gli Harman Kardon della stessa epoca, anch'essi made in Japan).
Dati di targa principali:
4x70Wrms @ 4ohm (THD 0,05%) configurabile a ponte (indipendentemente sulle 2 coppie di canali) 2x150Wrms o 1x150+2x70
10Hz~40kHz +/-1dB
S/N 105dBA (full power)
Sensibilità 45mV~1,2V per 1W out @ 4ohm che facendo qualche calcolo corrisponde a: 0,37~10V riferita alla potenza nominale, range molto ampio e raro a trovarsi in ampli di quel periodo, il che lo rende compatibile con la totalità delle sorgenti/dsp anche odierne senza dover effettuare modifiche in tal senso.
Eccolo: L'esemplare in questione si presentava completamente originale e, inevitabilmente, mostrava i segni della sua vecchiaia, i polmoni (ovvero i condensatori elettrolitici) con il "fiato corto" ma anche un fastidioso difetto intermittente che di tanto in tanto si manifestava: scariche/scrosci e innesco pochi instanti dopo della protezione.
Il PQ20 è strutturato in due blocchi distinti su due schede separate: preamplificatore e finali da una parte (a sx nella foto) e alimentatore dall'altra (a dx): Si procede con il disassemblaggio, operazione piuttosto agevole, una volta estratte le schede salta all'occhio il massiccio chassis monoblocco in alluminio pressofuso (qui in foto dopo averlo ripulito di ogni residuo della vecchia pasta termica): Ispezionando la scheda ampli, noto saldature fessurate sul contatto di massa di 2 canali (ma come scoprirò più tardi non era sono quello il problema) RECAP SCHEDA ALIMENTATORE
Ecco la scheda alimentatore originale: si notano, sul secondario, i 2 grossi 50V/4700uF (Nippon Chemin-con KME, fuori produzione), che verranno sostituiti nel recap con 6800uF/50V Nichicon LGU
mentre sul primario ci sono 3 3300/16V in parallelo (Nippon Chemin-con SXE, fuori produzione), che verranno sostituiti nel recap con 4700uF/25V United Chemi-Con KYB
La difficoltà è data dal fatto che, su entrambe le schede, è stato fatto largo uso di un tenace collante per il fissaggio degli elettrolitici più grossi.
La rimozione dei residui di collante (è indispensabile rimuoverlo se si desidera fare un lavoro pulito) a freddo è oltremodo difficoltosa e si rischia di danneggiare lo stampato, molto pi semplice invece riscaldarlo provocando la decomposizione (diventa "gommoso" e rimovibile con l'uso di pinzette), per far ciò ho utilizzato la stazione ad aria calda (con ugello 5mm in modo da agire in modo preciso) impostata a 120°C (così da non rischiare di danneggiare il materiale circostante). Infine ecco la scheda alimentazione recappata: RECAP SCHEDA AMPLIFICAZIONE, NUOVO OPAMP INGRESSO
Passando alla scheda premap./amp ho provveduto, naturalmente, alla sostituzione di tutti i condensatori elettrolitici (ma anche dei condensatori a film, causa del difetto a cui avevo accennato prima, su cui tornerò tra poco nella descrizione).
I condensatori sui due rami di alimentazione (che quindi si sommano ai due 4700+4700uF della scheda alim. per un totale di 11300+11300uF, non poco) sono 3+3 da 2200uF/50V originariamente United Chemi-Con SME (fuori produzione) con United Chemi-Con KY stesso valore.
Notare come, essendo passati diverse decadi..., tutti condensatori originariamente installati siano serie fuori produzione, tutti i nuovi condensatori che ho selezionato hanno più bassa esr, vita operativa più lunga e a temperatura più alta, inoltre oggi è possibile ottenere capacità maggiori a parità di volume, potendo quindi (senza eccedere, valutando sempre i limiti dei diodi raddrizzatori) installare capacità appunto più elevate. Ciò significa poter ottenere prestazioni migliori (sopratutto in termini di "punch"/dinamica) e anche maggiore affidabilità perfino rispetto a quanto all'epoca questo ampli vide la luce per la prima volta..
Per il fissaggio dei condensatori (indispensabile considerando il tipo di installazione e il fatto che la scheda va poi installata capovolta) ho utilizzato silicone neutro (specifico per questo impiego, io utilizzo NCS10G della Chip Quik ma va bene utilizzare anche altro silicone purché non acetico ma bensì appunto neutro/acrilico).
Fatto ciò passo alla sostituzione dell'opamp di ingresso, doppio con guadagno unitario sui canali 1 e 3 con lo scopo di disaccoppiare lo stadio di ingresso dei canali 2 e 4 quando configurati a ponte.
L'opamp originario (in contenitore sip) è un NEC uPC4570 (introdotto nella metà anni '80, certamente all'avanguardia per l'epoca) con ottimi paramatri ma surclassato da molti opamp odierni indirizzati al campo audio, come l'OPA1662 con cui l'ho sostituito.
L'unico "problema" (facilmente risolvibile) è che nessuno degli attuali opamp di recente introduzione è fabbricato in contenitore sip, per cui è necessario utilizzare un adattatore (da smd ttosp a sip), notare che il vecchio uPC4570 ha 9 pin di cui il 9 internamente connesso con 1, ma i pin da 1 a 8 sono con disposizione standard per cui è appunto possibile utilizzare un adattatore standard: Una considerazione importante, relativamente alla sostituzione dell'opamp, è che quando si passa ad un opamp con ampiezza di banda/slewrate più alto (e qui la differenza tra il vecchio e il nuovo è netta da 15MHz/7VμS a 22MHz/17VμS) è basilare verificare che sia presente un buon disaccoppiamento sui rami di alimentazione dell'opamp stesso (onde evitare l'insorgere di oscillazioni), nel caso specifico noto che non sono presenti condensatori di disaccoppiamento vicini all'opamp, e in particolare le uniche capacità sono degli elettrolitici distanti alcuni cm, occorre porre rimedio, installando 2 condensatori ceramici multilayer a basso esr (0,1uF) proprio a ridosso dei rami alimentazione, direttamente sul lato piste. LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI....
Venendo all'individuazione della causa del difetto a cui ho accennato all'inizio (scrosci saltuari e innesco della protezione, rumore che nel gergo dei tecnici viene spesso definito "pop corn noise") avevo notato che si manifestavano in modo casuale (anche in assenza di segnale in ingresso) e sopratutto proseguivano per qualche istante anche dopo aver tolto il remote, segno che potevano provenire a valle del preamplificatore (togliendo il remote si disattiva l'alimentatore e si innesca il muting sull'uscita del preamplificatore) quindi il problema poteva essere o nei driver o nei finali oppure... di dispersione dei condensatori a film (che si trovano proprio tra le uscite invertente e non invertente dei driver che pilotano appunto i transistor finali), li sostituisco... e... wow, si, sono loro! (e tiro anche un sospiro di sollievo, temendo che gli imputati potessero essere i driver Nec, fuori produzione da tempo e quindi ardui da reperire sul mercato "sicuro").
In effetti è raro riscontrare condensatori a film in perdita, nel caso specifico penso non sia tanto un problema di "anzianità" ma di lotto difettoso, in particolare con difetto di impermeabilizzazione ovvero con laccatura esterna molto sottile che negli anni è certamente diventata porosa causando man amano il deterioramento della rigidità dielettrica del film, lo si nota che visivamente, ci sono qua e là aloni interni, comunque li ho sostituiti tutti con più robusti Kemet 100V poliestere in involucro plastico resinato, gli stessi montati nei robusti Zapco.
Fatto ciò, riassemblo il tutto e mi godo (penso io...) il lavoro finito e invece.... scorgo un nuovo problema mentre mi accingo a tarare la sensibilità (questo ampli andrà a sposarsi con un PXA) uno dei canali (il 2) ha livello quasi doppio rispetto al suo "compagno" (i 2 potenziometri regolano la sensibilità dei canali 1/2 e 3/4), azz..! Ricontrollo e noto proprio un andamento tutt'altro che lineare (anzi, da "montagne russe") del livello del canale 2 rispetto all'1, proprio nella zona di regolazione che mi occorre c'è una differenza di oltre 6dB, inaccettabile ovviamente, inoltre c'è diafonia, i canali 1 e 2 interferiscono tra loro. Faccio la "prova del nove" ovvero inverto i due potenziometri e il difetto si inverte, sono i potenziometri!
I questo ampli i potenziometri sono messi in una posizione insolita, ovvero non vicino agli ingressi ma sul lato superiore accessibili tramite cacciavite attraverso due fori tra le alette del dissipatore,
sono installati su una schedina posta perpendicolarmente alla scheda principale a ridosso dello stadio di ingresso. Qui nasce un altro, piccolo, problema, ovvero reperire 2 potenziometri oltre che ovviamente di identico valore e tipo (doppio 50k lineari) anche dimensionalmente compatibili,
nello specifico non sono reperibili con alberino 10mm come gli originali (misura minima 15mm), eccoli affiancati: la lunghezza è importante in quanto diversamente sarebbe necessario allargare i fori corrispondenti nello chassis (il che non mi pare il caso) per farli sbucare fuori.
Con un pò di pazienza e il dremel... (fecendo attenzione a tagliare poco alla volta per non surriscaldare) eccoli tagliati, smussati e rifiniti. Aaaah.... lavoro finito.... ora la regolazione va liscia come il velluto... disallineamento praticamente nullo e zero diafonia... e sopratutto l'ampli suona che è un piacere!
Silenziosissimo in assenza di segnale (per me l'ascolto a basso volume sorgente o di brani con passaggi molto bassi è importante quanto l'erogazione di potenza, a prescindere dai limiti dell'ascolto in auto), bump ora quasi nullo e sopratutto una rinnovata dinamica.
Come sempre in questi casi, essendo un sentimentale, mi ci ero affezionato sopratutto dopo averlo "curato e guarito"... e mi sono intristito un pò a doverlo rispedire al suo proprietario
qualche settimana fa (ma solo oro trovo un pò di tempo e calma per creare questo thread) ho lavorato, con piacere, su un bel ADS PQ20 (per la precisione marchiato Braun, che presumo distribuisse negli USA tra gli anni '80 e '90, il PQ20 uscì nel 1986 se non erro).
Un old school degno di nota, un oggetto che all'epoca era prezzato in Italia oltre 2milioni di vecchie lire (fate un pò voi i conti al netto della svalutazione rispetto a 30 anni fa) insomma, roba di lusso!
Notare che pur trattandosi di marchio USA, questi ampli erano interamente prodotti in Giappone con componentistica giapponese (tra l'altro ho trovato molti punti in comune con gli Harman Kardon della stessa epoca, anch'essi made in Japan).
Dati di targa principali:
4x70Wrms @ 4ohm (THD 0,05%) configurabile a ponte (indipendentemente sulle 2 coppie di canali) 2x150Wrms o 1x150+2x70
10Hz~40kHz +/-1dB
S/N 105dBA (full power)
Sensibilità 45mV~1,2V per 1W out @ 4ohm che facendo qualche calcolo corrisponde a: 0,37~10V riferita alla potenza nominale, range molto ampio e raro a trovarsi in ampli di quel periodo, il che lo rende compatibile con la totalità delle sorgenti/dsp anche odierne senza dover effettuare modifiche in tal senso.
Eccolo: L'esemplare in questione si presentava completamente originale e, inevitabilmente, mostrava i segni della sua vecchiaia, i polmoni (ovvero i condensatori elettrolitici) con il "fiato corto" ma anche un fastidioso difetto intermittente che di tanto in tanto si manifestava: scariche/scrosci e innesco pochi instanti dopo della protezione.
Il PQ20 è strutturato in due blocchi distinti su due schede separate: preamplificatore e finali da una parte (a sx nella foto) e alimentatore dall'altra (a dx): Si procede con il disassemblaggio, operazione piuttosto agevole, una volta estratte le schede salta all'occhio il massiccio chassis monoblocco in alluminio pressofuso (qui in foto dopo averlo ripulito di ogni residuo della vecchia pasta termica): Ispezionando la scheda ampli, noto saldature fessurate sul contatto di massa di 2 canali (ma come scoprirò più tardi non era sono quello il problema) RECAP SCHEDA ALIMENTATORE
Ecco la scheda alimentatore originale: si notano, sul secondario, i 2 grossi 50V/4700uF (Nippon Chemin-con KME, fuori produzione), che verranno sostituiti nel recap con 6800uF/50V Nichicon LGU
mentre sul primario ci sono 3 3300/16V in parallelo (Nippon Chemin-con SXE, fuori produzione), che verranno sostituiti nel recap con 4700uF/25V United Chemi-Con KYB
La difficoltà è data dal fatto che, su entrambe le schede, è stato fatto largo uso di un tenace collante per il fissaggio degli elettrolitici più grossi.
La rimozione dei residui di collante (è indispensabile rimuoverlo se si desidera fare un lavoro pulito) a freddo è oltremodo difficoltosa e si rischia di danneggiare lo stampato, molto pi semplice invece riscaldarlo provocando la decomposizione (diventa "gommoso" e rimovibile con l'uso di pinzette), per far ciò ho utilizzato la stazione ad aria calda (con ugello 5mm in modo da agire in modo preciso) impostata a 120°C (così da non rischiare di danneggiare il materiale circostante). Infine ecco la scheda alimentazione recappata: RECAP SCHEDA AMPLIFICAZIONE, NUOVO OPAMP INGRESSO
Passando alla scheda premap./amp ho provveduto, naturalmente, alla sostituzione di tutti i condensatori elettrolitici (ma anche dei condensatori a film, causa del difetto a cui avevo accennato prima, su cui tornerò tra poco nella descrizione).
I condensatori sui due rami di alimentazione (che quindi si sommano ai due 4700+4700uF della scheda alim. per un totale di 11300+11300uF, non poco) sono 3+3 da 2200uF/50V originariamente United Chemi-Con SME (fuori produzione) con United Chemi-Con KY stesso valore.
Notare come, essendo passati diverse decadi..., tutti condensatori originariamente installati siano serie fuori produzione, tutti i nuovi condensatori che ho selezionato hanno più bassa esr, vita operativa più lunga e a temperatura più alta, inoltre oggi è possibile ottenere capacità maggiori a parità di volume, potendo quindi (senza eccedere, valutando sempre i limiti dei diodi raddrizzatori) installare capacità appunto più elevate. Ciò significa poter ottenere prestazioni migliori (sopratutto in termini di "punch"/dinamica) e anche maggiore affidabilità perfino rispetto a quanto all'epoca questo ampli vide la luce per la prima volta..
Per il fissaggio dei condensatori (indispensabile considerando il tipo di installazione e il fatto che la scheda va poi installata capovolta) ho utilizzato silicone neutro (specifico per questo impiego, io utilizzo NCS10G della Chip Quik ma va bene utilizzare anche altro silicone purché non acetico ma bensì appunto neutro/acrilico).
Fatto ciò passo alla sostituzione dell'opamp di ingresso, doppio con guadagno unitario sui canali 1 e 3 con lo scopo di disaccoppiare lo stadio di ingresso dei canali 2 e 4 quando configurati a ponte.
L'opamp originario (in contenitore sip) è un NEC uPC4570 (introdotto nella metà anni '80, certamente all'avanguardia per l'epoca) con ottimi paramatri ma surclassato da molti opamp odierni indirizzati al campo audio, come l'OPA1662 con cui l'ho sostituito.
L'unico "problema" (facilmente risolvibile) è che nessuno degli attuali opamp di recente introduzione è fabbricato in contenitore sip, per cui è necessario utilizzare un adattatore (da smd ttosp a sip), notare che il vecchio uPC4570 ha 9 pin di cui il 9 internamente connesso con 1, ma i pin da 1 a 8 sono con disposizione standard per cui è appunto possibile utilizzare un adattatore standard: Una considerazione importante, relativamente alla sostituzione dell'opamp, è che quando si passa ad un opamp con ampiezza di banda/slewrate più alto (e qui la differenza tra il vecchio e il nuovo è netta da 15MHz/7VμS a 22MHz/17VμS) è basilare verificare che sia presente un buon disaccoppiamento sui rami di alimentazione dell'opamp stesso (onde evitare l'insorgere di oscillazioni), nel caso specifico noto che non sono presenti condensatori di disaccoppiamento vicini all'opamp, e in particolare le uniche capacità sono degli elettrolitici distanti alcuni cm, occorre porre rimedio, installando 2 condensatori ceramici multilayer a basso esr (0,1uF) proprio a ridosso dei rami alimentazione, direttamente sul lato piste. LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI....
Venendo all'individuazione della causa del difetto a cui ho accennato all'inizio (scrosci saltuari e innesco della protezione, rumore che nel gergo dei tecnici viene spesso definito "pop corn noise") avevo notato che si manifestavano in modo casuale (anche in assenza di segnale in ingresso) e sopratutto proseguivano per qualche istante anche dopo aver tolto il remote, segno che potevano provenire a valle del preamplificatore (togliendo il remote si disattiva l'alimentatore e si innesca il muting sull'uscita del preamplificatore) quindi il problema poteva essere o nei driver o nei finali oppure... di dispersione dei condensatori a film (che si trovano proprio tra le uscite invertente e non invertente dei driver che pilotano appunto i transistor finali), li sostituisco... e... wow, si, sono loro! (e tiro anche un sospiro di sollievo, temendo che gli imputati potessero essere i driver Nec, fuori produzione da tempo e quindi ardui da reperire sul mercato "sicuro").
In effetti è raro riscontrare condensatori a film in perdita, nel caso specifico penso non sia tanto un problema di "anzianità" ma di lotto difettoso, in particolare con difetto di impermeabilizzazione ovvero con laccatura esterna molto sottile che negli anni è certamente diventata porosa causando man amano il deterioramento della rigidità dielettrica del film, lo si nota che visivamente, ci sono qua e là aloni interni, comunque li ho sostituiti tutti con più robusti Kemet 100V poliestere in involucro plastico resinato, gli stessi montati nei robusti Zapco.
Fatto ciò, riassemblo il tutto e mi godo (penso io...) il lavoro finito e invece.... scorgo un nuovo problema mentre mi accingo a tarare la sensibilità (questo ampli andrà a sposarsi con un PXA) uno dei canali (il 2) ha livello quasi doppio rispetto al suo "compagno" (i 2 potenziometri regolano la sensibilità dei canali 1/2 e 3/4), azz..! Ricontrollo e noto proprio un andamento tutt'altro che lineare (anzi, da "montagne russe") del livello del canale 2 rispetto all'1, proprio nella zona di regolazione che mi occorre c'è una differenza di oltre 6dB, inaccettabile ovviamente, inoltre c'è diafonia, i canali 1 e 2 interferiscono tra loro. Faccio la "prova del nove" ovvero inverto i due potenziometri e il difetto si inverte, sono i potenziometri!
I questo ampli i potenziometri sono messi in una posizione insolita, ovvero non vicino agli ingressi ma sul lato superiore accessibili tramite cacciavite attraverso due fori tra le alette del dissipatore,
sono installati su una schedina posta perpendicolarmente alla scheda principale a ridosso dello stadio di ingresso. Qui nasce un altro, piccolo, problema, ovvero reperire 2 potenziometri oltre che ovviamente di identico valore e tipo (doppio 50k lineari) anche dimensionalmente compatibili,
nello specifico non sono reperibili con alberino 10mm come gli originali (misura minima 15mm), eccoli affiancati: la lunghezza è importante in quanto diversamente sarebbe necessario allargare i fori corrispondenti nello chassis (il che non mi pare il caso) per farli sbucare fuori.
Con un pò di pazienza e il dremel... (fecendo attenzione a tagliare poco alla volta per non surriscaldare) eccoli tagliati, smussati e rifiniti. Aaaah.... lavoro finito.... ora la regolazione va liscia come il velluto... disallineamento praticamente nullo e zero diafonia... e sopratutto l'ampli suona che è un piacere!
Silenziosissimo in assenza di segnale (per me l'ascolto a basso volume sorgente o di brani con passaggi molto bassi è importante quanto l'erogazione di potenza, a prescindere dai limiti dell'ascolto in auto), bump ora quasi nullo e sopratutto una rinnovata dinamica.
Come sempre in questi casi, essendo un sentimentale, mi ci ero affezionato sopratutto dopo averlo "curato e guarito"... e mi sono intristito un pò a doverlo rispedire al suo proprietario
Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Eccellente !!!!!!!!!!!
Non solo nella conoscenza elettronica ma anche nella precisione di realizzazione!
Bravo davvero !
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Non solo nella conoscenza elettronica ma anche nella precisione di realizzazione!
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
il Recap e la lavorazione/attenzione anche se le ho già viste nei precedenti lavori, noto che diventano più dettagliate mano mano nella descrizione e nelle foto (vedi ad esempio il dettaglio della rimozione collante) dettagli che evidenzia sempre e comunque, ma questo mi ha in qualche modo "colpito" per non parlare...
...quando arrivo ai potenziometri e mi chiedo, chissà come sembreranno montati, e subito sotto eccolo che arriva con questa modifica!!! ma dai, no che mi meraviglio tu l'abbia pensato e realizzato, ma quasi non me lo aspettavo...
che dire, grande!
...quando arrivo ai potenziometri e mi chiedo, chissà come sembreranno montati, e subito sotto eccolo che arriva con questa modifica!!! ma dai, no che mi meraviglio tu l'abbia pensato e realizzato, ma quasi non me lo aspettavo...
che dire, grande!
Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Sempre e solo complimenti per il grande Luca!
Devo dire che l'ampli ha cambiato carattere, è più presente e brioso, a livello di punch, usandolo sulla medio-alta, non posso esprimermi più di tanto.
Mentre prima impazzivo per la taratura con il PXA, non trovando mai il giusto compromesso, adesso la prima regolazione fatta al volo la sto mantenendo da più di 2 settimane!
Grande lavoro e un grande grazie!
Devo dire che l'ampli ha cambiato carattere, è più presente e brioso, a livello di punch, usandolo sulla medio-alta, non posso esprimermi più di tanto.
Mentre prima impazzivo per la taratura con il PXA, non trovando mai il giusto compromesso, adesso la prima regolazione fatta al volo la sto mantenendo da più di 2 settimane!
Grande lavoro e un grande grazie!
AUDISON F8.9 - sorgente OEM - smartphone in ottico
MOREL SUPREMO PICCOLO e MACROM 59.10 con xover MOREL SUPREMO
Woofer sottosedile GZCS 200BMW
MACROM 54.10 porte post
SUB in arrivo
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Luca mi associo ai complimenti! Davvero bravissimo!!!
Io di elettronica non capisco una cippa, sono ignorante, ma so cosa significa eseguire queste manutenzioni accurate, queste modifiche, e soprattutto se gli interventi li fa uno con le "palle" come questi possano incidere sul suono.
Nei miei impianti ho sempre avuto qualche componente moddato, o costruito artigianalmente, e ultimamente ancora di più. Sono pezzi da custodire con la massima cura!
Buon lavoro, grande!
Io di elettronica non capisco una cippa, sono ignorante, ma so cosa significa eseguire queste manutenzioni accurate, queste modifiche, e soprattutto se gli interventi li fa uno con le "palle" come questi possano incidere sul suono.
Nei miei impianti ho sempre avuto qualche componente moddato, o costruito artigianalmente, e ultimamente ancora di più. Sono pezzi da custodire con la massima cura!
Buon lavoro, grande!
Le passioni sono il lievito madre dell'esistenza.
Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Grazie Andrea! (e anche agli altri amici del forum per i generosi apprezzamenti) sono felice che il lavoro fatto abbia dato i suoi frutti.lorddegio ha scritto: ↑4 nov 2019, 8:49 Sempre e solo complimenti per il grande Luca!
Devo dire che l'ampli ha cambiato carattere, è più presente e brioso, a livello di punch, usandolo sulla medio-alta, non posso esprimermi più di tanto.
Mentre prima impazzivo per la taratura con il PXA, non trovando mai il giusto compromesso, adesso la prima regolazione fatta al volo la sto mantenendo da più di 2 settimane!
Grande lavoro e un grande grazie!
Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Questo MI PIACE, me lo spulcio con calma, uno dei miei old preferiti e nella lista da riprendere assolutamente!
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Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
COMINCIARE SENZA BUTTARE SOLDI: viewtopic.php?f=20&t=14746
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Parafrasando una nota pubblicità, "la competenza è nulla senza l'accuratezza" e con Luca ci sono entrambe elevate all'ennesima potenza.
Superfluo aggiungere ulteriori complimenti a quelli già scritti in abbondanza (ai quali mi associo, ovviamente). A me che mastico solo l'ABC dell'elettronica mi rimane solo lo stupore (e un po' d'invidia) di fronte a tale bravura.....
Sei quella che si definisce "la persona a cui affidarsi senza timore"......
Superfluo aggiungere ulteriori complimenti a quelli già scritti in abbondanza (ai quali mi associo, ovviamente). A me che mastico solo l'ABC dell'elettronica mi rimane solo lo stupore (e un po' d'invidia) di fronte a tale bravura.....
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Sorgente: CarPC con DAW
FA: Audio Art 240.4XE ->> Kit 2 vie Monza (tw MT25 & mw MW130) biamplificato
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Spettacolare..
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
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- Alessio Giomi
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Avendo visto le foto in anteprima mi limito agli ennesimi complimenti!!
Veramente una marcia in più per il forum!!
Veramente una marcia in più per il forum!!
PIONEER SPH DA120 optical out
HELIX DSP.3
Zapco Z150C2VX ______Sw RE10D4
Zapco Z220II_________ Wf AD W60
Zapco Studio 150______ Mr
------------------------------------------------- > Xtant xis 2.4 by morel
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Troppo buoni!
Comunque ci sono in pentola altri ampli e appena potrò posterò.
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Sono davvero lavori che meritano, secondo me questi lavori così ben documentati si potrebbero raggruppare in una sezione apposita anche perché cominciano ad essere numerosi e così da avere un vero e proprio archivio, che dici @Alessio Giomi?
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Direi di sì!!mark3004 ha scritto: ↑5 nov 2019, 15:45 Sono davvero lavori che meritano, secondo me questi lavori così ben documentati si potrebbero raggruppare in una sezione apposita anche perché cominciano ad essere numerosi e così da avere un vero e proprio archivio, che dici @Alessio Giomi?
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
Splendido lavoro. Competenza e manualità ai massimi livelli, bravissimo
- Alessio Giomi
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Re: ADS PQ20: Recap e risoluzione problemi vari..
"ogni tanto ritornano"
Grande Angiolino!!!
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