IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Ho la possibilità di acquistare questo componente.
Chi lo ha usato, chi lo conosce, chi sa dirmi se porta benefici concreti al sistema audio car?
Grazie.
Emanuele
Chi lo ha usato, chi lo conosce, chi sa dirmi se porta benefici concreti al sistema audio car?
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- Alessio Giomi
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Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Ne parlarono qua:
viewtopic.php?f=18&t=7151&hilit=phv+16
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Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Grazie, Alessio!
Dunque serve, soprattutto se hai finali old, suppongo.
L'unico problema mio, sempre, è lo spazio ridotto!
Non vedo l'ora di cambiare vettura e montare i pezzi che ho da parte (convertitore con alimentatore separato, ad esempio...); e poi questo PHV 16 non è un microbino, anzi!
Vedremo.
Grazie ancora del "link"
Dunque serve, soprattutto se hai finali old, suppongo.
L'unico problema mio, sempre, è lo spazio ridotto!
Non vedo l'ora di cambiare vettura e montare i pezzi che ho da parte (convertitore con alimentatore separato, ad esempio...); e poi questo PHV 16 non è un microbino, anzi!
Vedremo.
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Le passioni sono il lievito madre dell'esistenza.
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
In effetti la sua utilità è per amplificatori (ad esempio i Precision Power o gli Harman Kardon delle prime generazioni) che non hanno la sezione di alimentazione stabilizzata e regolata ovvero con il survoltatore che porta ai finali una tensione (survoltata) con rapporto fisso rispetto alla tensione di alimentazione in ingresso,
ciò al fine di "spremere" più potenza elevando la tensione di alimentazione oltre la normale tensione presente con motore in moto, premesso che comunque di certo non porterei a 16V l'alimentazione di un ampli... cioè se l'obiettivo è "portare al limite" giocando sulla tensione di alimentazione un amplificatore acquistando questo prodotto direi che è più sensato comperare piuttosto un altro amplificatore.
Laddove invece l'alimentazione sia regolata (quindi con tensione del secondario, che appunto alimenta i finali audio, fissa ovvero regolata, perlomeno entro un ragionevole margine, rispetto alla tensione di alimentazione) direi che non ha molto senso e anzi peggiora l'efficenza energetica complessiva dell'impianto (più corrente assorbita a monte a parità di potenza erogata dall'ampli).
ciò al fine di "spremere" più potenza elevando la tensione di alimentazione oltre la normale tensione presente con motore in moto, premesso che comunque di certo non porterei a 16V l'alimentazione di un ampli... cioè se l'obiettivo è "portare al limite" giocando sulla tensione di alimentazione un amplificatore acquistando questo prodotto direi che è più sensato comperare piuttosto un altro amplificatore.
Laddove invece l'alimentazione sia regolata (quindi con tensione del secondario, che appunto alimenta i finali audio, fissa ovvero regolata, perlomeno entro un ragionevole margine, rispetto alla tensione di alimentazione) direi che non ha molto senso e anzi peggiora l'efficenza energetica complessiva dell'impianto (più corrente assorbita a monte a parità di potenza erogata dall'ampli).
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Gentilissimo, io avrei, forse, un Genesis DM-a sui medio alti, un Rockford Punch 200 X sui woofer, un Genesis Miniblock (per ora) sul sub. Tutti finali che non credo abbiano alimentazione regolata. Giusto?Etabeta ha scritto: ↑29 mag 2019, 22:25 In effetti la sua utilità è per amplificatori (ad esempio i Precision Power o gli Harman Kardon delle prime generazioni) che non hanno la sezione di alimentazione stabilizzata e regolata ovvero con il survoltatore che porta ai finali una tensione (survoltata) con rapporto fisso rispetto alla tensione di alimentazione in ingresso,
ciò al fine di "spremere" più potenza elevando la tensione di alimentazione oltre la normale tensione presente con motore in moto, premesso che comunque di certo non porterei a 16V l'alimentazione di un ampli... cioè se l'obiettivo è "portare al limite" giocando sulla tensione di alimentazione un amplificatore acquistando questo prodotto direi che è più sensato comperare piuttosto un altro amplificatore.
Laddove invece l'alimentazione sia regolata (quindi con tensione del secondario, che appunto alimenta i finali audio, fissa ovvero regolata, perlomeno entro un ragionevole margine, rispetto alla tensione di alimentazione) direi che non ha molto senso e anzi peggiora l'efficenza energetica complessiva dell'impianto (più corrente assorbita a monte a parità di potenza erogata dall'ampli).
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Il Rockford quasi certamente no, i Genesis non so dirti, non li conosco e bisognerebbe vedere gli schemi o all'interno.
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Ecco le foto interne del Genesis Dual Mono, non del futuro DM-a, però.
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Un installatore mi ha detto che le macchine americane avevano impianti a 18 Volt. Possibile?
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Questa mi giunge nuova e non ho mai sentito di batterie auto 18V (di certo non è possibile applicare 18V ad una batteria standard 12V senza danneggiarla in breve tempo).
Poi chissà che siano anche esistiti nel tempo soluzioni con standard diversi o proprio fuori standard (ma la tensione massima tollerata di norma da amplificatori e sorgenti non supera i 15-16V).
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Però bisognerebbe vedere il dettaglio dei componenti, in particolare le sigle dei chip che pilotano la sezione di alimentazione per capire se si stratta di alimentazione regolata oppure no (anche se non è detto che un chip che prevede la funzione di regolazione sia utilizzato in quel modo, per averne certezza occorrerebbe vedere in dettaglio come è stato configurato nel circuito).
Comunque la prova del nove la si può fare al banco, verificando l'andamento della tensione sul secondario dell'alimentatore al variare della tensione in ingresso, quindi se appunto varia o rimane fissa.
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Ti ringrazio, ancora, gentilissimo! Quando mi arriverà il Genesis DM-a lo farò provare al banco e così lo scoprirò.Etabeta ha scritto: ↑30 mag 2019, 9:15Però bisognerebbe vedere il dettaglio dei componenti, in particolare le sigle dei chip che pilotano la sezione di alimentazione per capire se si stratta di alimentazione regolata oppure no (anche se non è detto che un chip che prevede la funzione di regolazione sia utilizzato in quel modo, per averne certezza occorrerebbe vedere in dettaglio come è stato configurato nel circuito).
Comunque la prova del nove la si può fare al banco, verificando l'andamento della tensione sul secondario dell'alimentatore al variare della tensione in ingresso, quindi se appunto varia o rimane fissa.
E salutami il Piemonte, Torino, mia città natale.
Un salutone dalla Sardegna
Manu
Re: IL Phonocar PHV-16. Chi lo conosce?
Grazie!
Ps. Ti ho inviato un messaggio privato
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