C'è sempre il trucco, nelle connessioni "flat".
Non abbiamo una rete aziendale Vodafone e in effetti, anche le sim dati specificatamente richiesti per vari usi, si sono rivelate non flat. Bsta che tiri su una VPN e cominci a fare qualche Mbit, senza aver prima concordato un certo tipo di utilizzo. Che sta fuori dalle offerte commerciali classiche. E parlo di professionale, non di consumer.
Inoltre, parlo per esperienza, le offerte dati consumer, sono anche sottoposte a controllo del traffico e relativo firewalling. Ad esempio, il mio collega ha una sim Tre, con un profilo molto conveniente, con la quale non stanno su le VPN nemmeno un secondo. Quindi, niente connessione al proprio server. Addirittura, alcuni operatori mobili, fino a qualche tempo fa', almeno, bloccano il traffico VoIP.
Insomma: la banda non c'è, per i limiti dei transiti tra BTS. Quindi, promettono promettono, ma le velocità che millantano sono disponibili solo per brevi periodi di utilizzo (ad esempio, lo speed test..). E questo vale, in misura molto minore e a macchia di leopardo (e per motivo completamente diverso però), anche nel fisso.
E d'altronde, il TCP-IP è un protocollo nato per tutt'altro utilizzo. Robustissimo per il routing, ma non "intrinsecamente real time" e, di base, inadatto alla fruizione di contenuti in streaming.
Insomma: le richieste del mercato hanno imposto nuove strategie di routing per minimizzare quelli che sono problemi intrinseci dello standard. Ma per il semplice broadcast, trovo che sia assolutamente assurdo intasare la rete con migliaia di code in streaming.
Te lo dico da provider.
Io lavoro per un provider Internet con licenza di operatore nazionale, che di fatto opera solo in alcune regioni. Quindi abbiamo una piccola rete, da meno di 10.000 clienti, con alcuni punti principali collegati in fibra e la maggior parte magliati via radio. Quindi sono perfettamente consapevole dei motivi per i quali i grossi gestori fermano/limitano l'uso dei dati.
Per quanto concerne la parte radio, la differenza con un provider di servizi mobili è essenzialmente nella parte punto/multi punto. Ma il trasporto tra le celle è del tutto simile: tecnologia PDH o mista (le telefonate viaggiano a parte sulla stessa frequenza, incapsulate) su frequenze licenziate (ovvero, delle quali si paga un affitto annuo e per accedere alle quali occorre essere operatore di rete, cosa che ha un costo fisso annuo di qualche centinaio di migliaia di Euro, in funzione delle aree di competenza).
Via radio, su un canale di 56 MHz, su singola polarità, puoi trasportare circa 500 Mbit full duplex (ovvero, contemporaneamente in tx ed rx. Tale larghezza di canale è ottenibile su frequenze dai 10 GHz in su. E noi abbiamo acquistato alcuni banchi a 26 GHz, due canali a 7 e due a 13 GHz.
Solo sui 26, solo in Sardegna, abbiamo a disposizione le due polarità: verticale e orizzontale. Aggregando le quali puoi trasportare 1 Gbit bidirezionale. Oltre alle licenze, il costo dell'hardware e della manutenziine, non è del tutto trascurabile..
Tutto questo, ha in effetti dei costi che sono assolutamente sconosciuti ed inimmaginabili a quelli che credono ai "FINO A 30 megabit" a 19.90 al mese (offerte di vari operatori "via radio" come noi)..
E ancora non abbiamo parlato delle capacità di banda totale delle celle 4 e 4,5 G.
È da questo punto di vista che ritengo assurdo lo streaming per servizi per i quali non è assolutamente necessario, come la radio e la TV generalista.
Però, se i costi (per gli operatori) caleranno, e nasceranno sistemi più performanti non solo su impegno impulsivo (bassa contemporaneità) come oggi, allora le cose potrebbero cambiare ed i sistemi broadcast diverranno magari obsoleti.
Leggevo alcuni mesi fa, forse l'anno scorso, in unnservizio su Audio Review, che tutti i vari operatori di servizi Streaming erano in forte passivo. TUTTI. E parliamo di Google e di Apple, fra gli altri (a cui si è aggiunta anche Amazon da un po'. Per via del rapporto fra i costi dei diritti e di hosting, rispetto al numero dei clienti paganti.
Mi piacerebbe sapere se le cose sono ora migliorate. Perchè le attività continuano se sono produttive, ovviamente. A meno che non servano per scopi pubblicitari ondi fidelizzazuone e comunque, ad un costo sostenibile.
Al momento, vedo ancora anni di "prosperità" per DTT, DAB ed FM analogica, dovuti sia alla presenza di molti utenti "tradizionali", sia alla delusione indirettamente ricevuta dai clienti per il peggioramento delle prestazioni in streaming che si avranno mano a mano che questi si diffonderanno, su reti che non possono supoortare un simile fenomeno, se divenisse tanto di massa da rendere obsoleti i sistemi tradizionali. A meno chè (cosa affatto scontata), la gente non si accontenti di qualità audio ridicole. Ma rimane il nodo del video: uno streaming appena accettabile, e non sempre, "fullaccaddì" come quello di Netflix, richiede 5/7 Mbit continui. Uno streaming 4K come si deve, compresso il giusto, ne richiede 20/25. Ai voglia ad avere 30 Gbit al mese.. Sono meno di 2 film.
Ciao!
![=) :)](./images/smilies/=%29.png)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.