I passivi non hanno niente di speciale.drake95player ha scritto:Una volta arrivato alla configurazione per me ottimale, allora potrei provare a prendere dei passivi fatti su misura (autocostruiti o no) per l'impianto definitivo, ma a questo punto non posso non chiedervi le differenze sostanziali.
Anzi, più che le differenze, in cosa sono meglio i passivi, perchè li definisci "di super nicchia"?
Cos' hanno di così speciale?
Dal punto di vista elettrico, non sarebbe meglio agire sul segnale in entrata come fa un attivo, piuttosto che su uno di uscita, che ti mette come limite anche la capacità dei componenti del crossover di sopportare determinate potenze?
O meglio, si distinguono dal filtraggio elettronico e digitale perchè agiscono sulle uscite di potenza e non sul segnale a basso livello, che rimarrà estraneo a manipolazioni e quindi inalterato da questo punto di vista, e allo stesso tempo, l'impatto dei componenti passivi sul segnale amplificato è minimo, timbricamente parlando.
A livello dinamico invece, il passivo perde qualcosina proprio perchè lavora sulle uscite di potenza, dissipa qualche watt e tende a limare i picchi, ma il tutto in modo impercettibile o quasi, mentre l'attivo mantiene le doti dinamiche ma paga un poco timbricamente.
Chiaramente per il filtraggio attivo la qualità del processore è molto importante per perdere meno dati possibile.
Ho già scritto il perchè i passivi siano per pochi appassionati: perchè sono più rognosi, non si può fare da soli come col processore, occorre molta più pazienza per affiancarsi ad un professionista e forse anche più spesa.
Inoltre il passivo è un modo "vecchio" di ascoltare, è seguito dai piiù convinti, dagli "irriducibili", mentre ad oggi si privilegia un fronte con una scena calibrata ma soprattutto una possibilità di intervento immediata e ormai molto ampia.
Da questo punto di vista il passivo io non lo rimpiango più di tanto, è una soluzione ancora vagliata perchè gli appassionati più "datati" ci sono passati e per i motivi già descritti si sono in qualche modo affezionati, ma infatti vantano anche esperienza d'ascolto in merito.
Diciamo che per chi non vuole nessun compromesso sulla timbrica, a mio avviso è ancora la scelta migliore, mentre per chi predilige la versatilità di regolazioni e uno stage più a fuoco il DSP è praticamente una scelta obbligata, specie se si cambiano spesso i pezzi dell'impianto.
Infine, la capacità dei passivi di sopportare determinate potenze c'è tutta, basta prendere i componenti giusti.