Cosmic ha scritto:Dude... ho lavorato quasi 4 anni all'Ufficio Tecnico della Fincantieri di Ancona (tra l'altro proprio al reparto scafo). Onestamente non sarei così ottimista.
Beh, non è che la stessi mettendo giù facile facile, si capisce.
Però.
A parte il fatto che di nautica e di ingegneria navale ne so qualcosa anch'io per via dei miei passati sia accademici che militari, faccio solo alcune considerazioni pratiche a seconda delle ipotesi:
A) La proprietà non ha in programma nuove navi.
Può allora essere il caso di rottamarla, costerà già talmente tanto riportarla su e poi via di lì, che non si vorranno aumentare ulteriormente i costi.
B) La proprietà ha in programma nuove navi o cmq di ripristinare l'unità persa con il naufragio della Concordia.
Farne una equivalente alla Concordia, ex novo, assumendo che le macchine siano recuperabili, a mio parere non può in alcun modo costare meno che ripristinare questa, naturalmente al lordo, per il momento, dei costi di queste operazioni di recupero del relitto.
Ma ribalto il discorso fatto al punto precedente: si sono già spesi così tanti soldi, e per cosa? per buttare tutto nella spazzatura, e cmq andare poi a spendere ancora per farne una nuova? mi pare un non-sense.
Ho poi citato appositamente i lavori di ampliamento delle "Strada" di Tirrenia, perché è un esempio di come si eviterebbe la faticaccia tremenda di "raddrizzare" le parti deformate, che quelle sì che farebbero appesantire ed allungare eccessivamente i lavori.
E' un peccato che non mi riesca di trovare immagini in rete, ma all'epoca i lavori sull'Aurelia me li sono visti tutti in diretta e da vicino in corso d'opera, quando ero in Porto a Genova come ufficiale di Marina, quindi non parlo per sentito dire.
Poi, ovvio, su tutto il resto della nave che si cercherebbe di ripristinare, la parte sommersa va ri-arredata e ri-dotata dei servizi tecnici ex novo, ma costerebbe tanto quanto farli su nave nuova, se non meno.
Gli extra tempi relativi allo smontaggio delle parti ammalorate, probabilmente inferiori ai tempi costruttivi delle parti di scafo rimaste, mentre il restodei lavori sarebbero esattamente gli stessi da fare su nave nuova.
Poi ci sono le macchine: certo, se quelle sono "andate", non so più se ci sia la convenienza.
Cosmic ha scritto:
Certo, da ex addetto ai lavori, mi piange il cuore a vedere una nave di quel tipo in quelle condizioni... soprattutto per lo stupido motivo che ha portato a questo disastro.
E certamente.
Ma non c'è solo l'aspetto sentimentale.
Secondo me è proprio un modo di pensare che va rivisto: ripristinare la Concordia, anche se costasse qualcosa in più (e ripeto, avrei qualche speranziella che non fosse così), significherebbe dare un grosso senso alla filosofia del riciclaggio contro lo spreco, della conservazione delle risorse contro lo sfruttamento sfrenato, del rispetto del lavoro contro la politica del suo deprezzamento e svilimento, al grido "butta via che ne facciamo un altro".
Bisogna superare la logica brutalmente capitalistica del value for money indiscriminato.
Che significherebbe anche un aumento importante della capacità empatica del genere umano verso tutte le direzioni, sia interne al genere che esterne, ed in definitiva un briciolo di speranza per un modo migliore.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni