Blueice Dj ha scritto:
Minimum - Maximum dei Kraftwerk
Spettacolo, altro che "solo rumore".
Capperi che bel topic, questo.
Anche perché tra le altre cose offre anche alcuni interessanti spunti di riflessione: il mio pensiero in materia è che ci sono due aspetti fondamentalmente contrastanti, per lo meno in ambito pop/rock, e come già detto è quello della qualità di registrazione.
Con il rock purtroppo c'è poco da fare, al di là delle generiche qualità in fatto di nitidezza e dinamica, come analisi di impianto i live non offrono granché.
Non c'è collocazione spaziale individuale né sound-stage, salvo casi molto limitati, di fatto questo è il limite della musica amplificata.
Ma c'è l'aspetto emozionale, che peraltro deriva anch'esso da precise scelte tecniche in fase di disposizione dei microfoni ambientali e poi in post-produzione, e pertanto è una caratteristica che rende i live potenzialmente il miglior software-test, posto che si sia ok per quanto riguarda pulizia e dinamica, e limitatamente alle capacità dell'impianto di coinvolgere emotivamente.
Ma, a costo di dire cose "impopolari", secondo me sono ben pochi gli album "live" che possano ambire ad essere considerati di riferimento per questo scopo.
Il "guaio" degli applausi giustapposti, a volte anche malamente, è tutt'altro che una pecca specifica di Banana Republic, anzi era quasi la norma nella post-produzione dei live fino a neppure troppo tempo fa.
E non era neppure l'unica.
Non dimentichiamoci infatti, che il concetto di pubblicare il live di *UN* concerto, cioé di quello specifico concerto, è relativamente recente.
Di norma i live erano in realtà delle compilation delle "migliori" parti prese all'interno di varie date di un tour, e per me quasi invariabilmente questo nuoceva alla resa emotiva in maniera variabile tra tutti gli estremi dal minimale al fatale.
A mio parere un esempio clamoroso è l'osannatissimo Made in Japan dei Deep Purple.
L'edizione originale io non sono mai riuscito a farmela andare giù, l'ho sempre trovata di una freddezza spaventosa, al di là della indiscutibile bellezza delle singole esecuzioni.
Di fatto era uno dei dischi dei "Deep" che ascoltavo meno, e sono un loro fan assoluto.
Poi, nel '93, è uscito un CD triplo riportante tutto il materiale di quelle tre date del tour giapponese, ovviamente raccolto per serata.
Tutto un altro ascoltare! pace fatta con Made in Japan!
Neppure il pur bellissimo Paris dei Supertramp è la registrazione di una sola data.
Non parliamo poi delle correzioni in studio in fase di post-produzione, vera nemesi di pressoché qualsiasi live.
Per intenderci, molti "live", lo sono più di nome che di fatto.
Poi il problema è più nostro, nel senso di "italiano" e della scasra cultura di diffusione del materiale musicale underground o cmq non collegato alle major.
Infatti in america e inghilterra praticamente registravano qualsiasi cosa, come non pensare alla BBC in inghilterra, o King Biscuit Flower Hour e Bill Graham Presents in america, con i loro sterminati archivi di pressoché tutti i concerti che hanno prodotto.
E li registravano BENE, almeno in BBC, o cmq decorosamente nel circuito di Graham nei mitici Filmoore e Winterland.
Tutto questo materiale, goccia a goccia, ogni tanto spunta sul mercato ed a mio parere è lì che vanno cercati i live di riferimento.
Ecco, QUELLO secondo me è il vero concetto dei live, ossia la ripresa della serata, non la raccolta dei migliori pezzi del tour.
Per quanto quest'ultima scelta possa cmq portare ad ottimi risultati, l'emozione risultante non sarà MAI come quella derivante dalla consapevolezza della continuità data dal concerto integrale, dall'assenza delle interruzioni, dal gridolino di quella spettatrice in una delle prime file, che è in perfetto connubio con quel tale passaggio/fraseggio, ecc.
In questo senso era magnifico il sito wolfgangsvault.com, che fino a poco tempo fa era gratuito e dava accesso appunto a molta parte di quegli archivi sopra citati (non i BBC, ovviamente).
Certo, con il limite dello streaming e dell'mp3, ma spesso erano anche stati pubblicati su cd e te li potevi andare a cercare, oppure alla peggio (sorry, non sono un amante della musica liquida) potevi anche acquistarli in flac sul sito stesso, a costi spesso molto ragionevoli.
Sfortunatamente da qualche mese hanno deciso di non concedere più la membership gratuita, ma può valerne la pena.
Ci ho trovato concerti letteralmente da urlo, e ribadisco che un live "freddo", per me vale poco o nulla, anche se magari mi testa bene il sub.
Ora penso a cosa posso recensire...
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni