Test su Dayton WT3
Inviato: 6 feb 2013, 12:15
DAYTON WT3
Più volte si è discusso sull’importanza di misurare con precisione i parametri di Thiele e Small degli altoparlanti per poter progettare accuratamente l’adeguato carico acustico che sia la semplice cassa chiusa o il più complesso band pass. Molti utenti del forum hanno acquistato il Dayton WT3, una “scatoletta” collegabile via USB che promette misurazioni dei parametri di Thiele (a proposito, purtroppo il grande Neville Thiele ci ha lasciati il primo ottobre dell’anno scorso) ed una elevata precisione della misura dell’impedenza. Misurare l’impedenza di un diffusore è indispensabile anche per poter calcolare un ipotetico cross-over passivo ma con un po’ di esperienza è possibile indagare se il nostro progetto è stato fatto per bene. Dall’analisi della curva d’impedenza è possibile, infatti, analizzare svariati fattori come ad esempio se ci sono perdite d’aria nel box, se è presente una perniciosa stazionaria, la rigidità del box, controllare se l’accordo rispecchia le ipotesi di progetto o ancora quanto impatta l’utilizzo dell’assorbente acustico. Il Nostro moderatore Davide mi ha proposto di analizzare il WT3 e di paragonarlo con un sistema professionale come Cliowin di Audiomatica.
Prima di tutto il WT3 ha bisogno di essere tarato, procedura che porta via meno di un minuto. Per essere tranquillo ho misurato la resistenza che mi ha spedito il buon Davide necessaria alla calibrazione scoprendo che in effetti è molto vicina al valore dichiarato, precisamente 994 ohm invece di 1000, circa lo 0,5% di errore.
Cliowin utilizza un sistema di calibrazione interno molto preciso ma nel computo non viene considerata la resistenza dovuta ai cavi che partono dal preamplificatore/adattatore fino all’altoparlante. Utilizzando cavi di buon diametro ho abbassando tale resistenza ad appena 0,04 ohm ma per essere precisini e fare le cose per bene ho matematicamente sottratto questo valore dalle misure di Clio in modo da poter paragonare direttamente e nel modo più preciso possibile i risultati dei due sistemi di misura. La Re (resistenza in continua) non viene calcolata da Clio quindi tale parametro è stato misurato con un millihometro di precisione. La Re è un parametro “sensibile” perché va impattare pesantemente sul Qts e quindi dovrà essere misurato con la massima cura. A livello teorico il Dayton WT3 non dovrebbe essere in grado di misurare la Re per il semplice fatto che lavora in corrente alternata e non in continua, la mia ipotesi è quella che il Dayton vada a considerare l’impedenza alle bassissime frequenze dove l’impedenza ha in effetti un andamento praticamente resistivo e quindi coincidente alla Re.
Il primo altoparlante che mi è capitato sotto mano è un fullrange cinesissimo.
Sarebbe difficile se non impossibile vedere le differenze tra i due sistemi di misura mostrandovi i due grafici dell’impedenza con range diversi, per questo ho preferito importare in Clio la misura del WT3 in modo da rendere agevole la visualizzazione. Rispettivamente la curva verde è quella di Clio e la rossa quella del Dayton.
Come potete vedere il WT3 si comporta in modo esemplare con le due curve praticamente sovrapponibili.
Il secondo altoparlante misurato sono i nuovi tweeter Scan Speak Discovery D2604/830000. Un altoparlante che consiglio caldamente a tutti. Ottimo suono, elevata sensibilità ed fs estremamente bassa ad costo di circa 65 euro la coppia, peccato per le tolleranze un po' alte tra i vari esemplari.
Anche in questo caso il WT3 si comporta benissimo. Da notare che alla fs il picco mostrato dal WT3 è sempre leggermente inferiore e questo sottostimerà il Qms mentre la fs è appena più elevata.
Terzo altoparlante misurato è l’Hertz Hv1600, uno dei migliori midwoofer costruiti da Hertz caratterizzato da una tenuta incredibile e da distorsioni da record.
Ancora un’ottima performance del WT3. Da notare che l’aumento dell’impedenza è abbastanza lineare nella zona induttiva (dai 300 hz in su) e non aumenta nel classico modo “parabolico”. Questo è dovuto all’utilizzo di un anello di cortocircuito posizionato nel traferro atto a ridurre l’induttanza e le armoniche di ordine pari. Il picco alla fs appuntito e di discreto valore indica un supporto bobina in Kapton per abbattere le eddy current.
Questo è lo stesso grafico ma espanso. Vorrei farvi notare che poco oltre i 10.000 hz è evidente un breakup del cono. La Cliowin mette in maggior evidenza tale problema (curva verde) perché dotata di una risoluzione più elevata. Per lo stesso motivo il WT3 misura un valore d’impedenza alla fs leggermente inferiore. Probabilmente misurando degli altoparlanti dotati di Qms elevatissimo l’errore del WT3 aumenterebbe sensibilmente perché faticherebbe a riportare un picco così stretto e di ampiezza elevatissima.
Questa è l’impedenza del Target TLS10.
Davide mi ha inviato anche DATS, software aggiornato del WT3 in grado di produrre anche diverse tipologie di segnali e mostrarne la forma a video come fosse un comune oscilloscopio. Ho provato a riprodurre un onda quadra, un segnale difficile. A video è evidente che il segnale non è pulito perché distorto e caratterizzato da elevato ringing, questo è abbastanza normale per la tipologia di prodotto e vista la banda passante limitata. Ho provato poi ad analizzare la distorsione THD di una sinusoide centrata a 1000 hz. Mentre Clio produce segnali con una THD dello 0,04% quella del Dayton arriva nei migliori dei casi a 0,5% impostando un livello di 0 db. Variando il livello (sia diminuendolo che incrementandolo) la THD sale con decisione.
Qui sopra invece l’analisi del Pink noise prodotto da Clio (curva rossa) e da Dats (curva Blu).
Clio produce un segnale quasi ideale con errori trascurabili mentre DATS non riesce ad avere tolleranze così basse, siamo sull’ordine dei +/- 1,9 db.
Questa tabella riporta i parametri caratteristici rilevati.
I Dati rilevati sono vicinissimi a quanto misurato con Clio, solo la “Le” si discosta in modo sostanziale ma ciò dipende dall’algoritmo utilizzato dai due strumenti di misura visto che in realtà i grafici dell’impedenza sono sovrapponibili e quindi, se dovessimo importare le misure in un software di simulazione non ci sarà alcun problema. Anche la Re viene misurata con una precisione che stupisce (mediamente errori pari ad alcuni millesimi di ohm!!!), solo con altoparlanti dalla fs molto bassa, prossima ai 20 hz, tende ad essere sovrastimata e quindi anche il Qts ne risente appena ma con un errore ancora ampiamente accettabile.
In conclusione posso affermare che il Dayton WT3 è un prodotto interessante, affidabile e preciso, non ha brillato solo nella riproduzione dei segnali di prova, come il pink noise. Il sistema Cliowin ovviamente rimane uno strumento molto più completo e versatile ma se abbiamo bisogno di calcolare i soli parametri di Thiele oppure misurare l’impedenza in pochi istanti, il WT3, ad una frazione del costo di Cliowin, ci darà in sostanza i medesimi risultati.
Se avete domande sono qui.
Padova 06.02.2013
Celeghin Daniele
Più volte si è discusso sull’importanza di misurare con precisione i parametri di Thiele e Small degli altoparlanti per poter progettare accuratamente l’adeguato carico acustico che sia la semplice cassa chiusa o il più complesso band pass. Molti utenti del forum hanno acquistato il Dayton WT3, una “scatoletta” collegabile via USB che promette misurazioni dei parametri di Thiele (a proposito, purtroppo il grande Neville Thiele ci ha lasciati il primo ottobre dell’anno scorso) ed una elevata precisione della misura dell’impedenza. Misurare l’impedenza di un diffusore è indispensabile anche per poter calcolare un ipotetico cross-over passivo ma con un po’ di esperienza è possibile indagare se il nostro progetto è stato fatto per bene. Dall’analisi della curva d’impedenza è possibile, infatti, analizzare svariati fattori come ad esempio se ci sono perdite d’aria nel box, se è presente una perniciosa stazionaria, la rigidità del box, controllare se l’accordo rispecchia le ipotesi di progetto o ancora quanto impatta l’utilizzo dell’assorbente acustico. Il Nostro moderatore Davide mi ha proposto di analizzare il WT3 e di paragonarlo con un sistema professionale come Cliowin di Audiomatica.
Prima di tutto il WT3 ha bisogno di essere tarato, procedura che porta via meno di un minuto. Per essere tranquillo ho misurato la resistenza che mi ha spedito il buon Davide necessaria alla calibrazione scoprendo che in effetti è molto vicina al valore dichiarato, precisamente 994 ohm invece di 1000, circa lo 0,5% di errore.
Cliowin utilizza un sistema di calibrazione interno molto preciso ma nel computo non viene considerata la resistenza dovuta ai cavi che partono dal preamplificatore/adattatore fino all’altoparlante. Utilizzando cavi di buon diametro ho abbassando tale resistenza ad appena 0,04 ohm ma per essere precisini e fare le cose per bene ho matematicamente sottratto questo valore dalle misure di Clio in modo da poter paragonare direttamente e nel modo più preciso possibile i risultati dei due sistemi di misura. La Re (resistenza in continua) non viene calcolata da Clio quindi tale parametro è stato misurato con un millihometro di precisione. La Re è un parametro “sensibile” perché va impattare pesantemente sul Qts e quindi dovrà essere misurato con la massima cura. A livello teorico il Dayton WT3 non dovrebbe essere in grado di misurare la Re per il semplice fatto che lavora in corrente alternata e non in continua, la mia ipotesi è quella che il Dayton vada a considerare l’impedenza alle bassissime frequenze dove l’impedenza ha in effetti un andamento praticamente resistivo e quindi coincidente alla Re.
Il primo altoparlante che mi è capitato sotto mano è un fullrange cinesissimo.
Sarebbe difficile se non impossibile vedere le differenze tra i due sistemi di misura mostrandovi i due grafici dell’impedenza con range diversi, per questo ho preferito importare in Clio la misura del WT3 in modo da rendere agevole la visualizzazione. Rispettivamente la curva verde è quella di Clio e la rossa quella del Dayton.
Come potete vedere il WT3 si comporta in modo esemplare con le due curve praticamente sovrapponibili.
Il secondo altoparlante misurato sono i nuovi tweeter Scan Speak Discovery D2604/830000. Un altoparlante che consiglio caldamente a tutti. Ottimo suono, elevata sensibilità ed fs estremamente bassa ad costo di circa 65 euro la coppia, peccato per le tolleranze un po' alte tra i vari esemplari.
Anche in questo caso il WT3 si comporta benissimo. Da notare che alla fs il picco mostrato dal WT3 è sempre leggermente inferiore e questo sottostimerà il Qms mentre la fs è appena più elevata.
Terzo altoparlante misurato è l’Hertz Hv1600, uno dei migliori midwoofer costruiti da Hertz caratterizzato da una tenuta incredibile e da distorsioni da record.
Ancora un’ottima performance del WT3. Da notare che l’aumento dell’impedenza è abbastanza lineare nella zona induttiva (dai 300 hz in su) e non aumenta nel classico modo “parabolico”. Questo è dovuto all’utilizzo di un anello di cortocircuito posizionato nel traferro atto a ridurre l’induttanza e le armoniche di ordine pari. Il picco alla fs appuntito e di discreto valore indica un supporto bobina in Kapton per abbattere le eddy current.
Questo è lo stesso grafico ma espanso. Vorrei farvi notare che poco oltre i 10.000 hz è evidente un breakup del cono. La Cliowin mette in maggior evidenza tale problema (curva verde) perché dotata di una risoluzione più elevata. Per lo stesso motivo il WT3 misura un valore d’impedenza alla fs leggermente inferiore. Probabilmente misurando degli altoparlanti dotati di Qms elevatissimo l’errore del WT3 aumenterebbe sensibilmente perché faticherebbe a riportare un picco così stretto e di ampiezza elevatissima.
Questa è l’impedenza del Target TLS10.
Davide mi ha inviato anche DATS, software aggiornato del WT3 in grado di produrre anche diverse tipologie di segnali e mostrarne la forma a video come fosse un comune oscilloscopio. Ho provato a riprodurre un onda quadra, un segnale difficile. A video è evidente che il segnale non è pulito perché distorto e caratterizzato da elevato ringing, questo è abbastanza normale per la tipologia di prodotto e vista la banda passante limitata. Ho provato poi ad analizzare la distorsione THD di una sinusoide centrata a 1000 hz. Mentre Clio produce segnali con una THD dello 0,04% quella del Dayton arriva nei migliori dei casi a 0,5% impostando un livello di 0 db. Variando il livello (sia diminuendolo che incrementandolo) la THD sale con decisione.
Qui sopra invece l’analisi del Pink noise prodotto da Clio (curva rossa) e da Dats (curva Blu).
Clio produce un segnale quasi ideale con errori trascurabili mentre DATS non riesce ad avere tolleranze così basse, siamo sull’ordine dei +/- 1,9 db.
Questa tabella riporta i parametri caratteristici rilevati.
I Dati rilevati sono vicinissimi a quanto misurato con Clio, solo la “Le” si discosta in modo sostanziale ma ciò dipende dall’algoritmo utilizzato dai due strumenti di misura visto che in realtà i grafici dell’impedenza sono sovrapponibili e quindi, se dovessimo importare le misure in un software di simulazione non ci sarà alcun problema. Anche la Re viene misurata con una precisione che stupisce (mediamente errori pari ad alcuni millesimi di ohm!!!), solo con altoparlanti dalla fs molto bassa, prossima ai 20 hz, tende ad essere sovrastimata e quindi anche il Qts ne risente appena ma con un errore ancora ampiamente accettabile.
In conclusione posso affermare che il Dayton WT3 è un prodotto interessante, affidabile e preciso, non ha brillato solo nella riproduzione dei segnali di prova, come il pink noise. Il sistema Cliowin ovviamente rimane uno strumento molto più completo e versatile ma se abbiamo bisogno di calcolare i soli parametri di Thiele oppure misurare l’impedenza in pochi istanti, il WT3, ad una frazione del costo di Cliowin, ci darà in sostanza i medesimi risultati.
Se avete domande sono qui.
Padova 06.02.2013
Celeghin Daniele