margna91 ha scritto:sono affascinato da queste cose un po retrò : ampli old, sorgento old, metodi di filtraggio passivo ecc.
Beh, in realtà la classificazione "old" è alla fin fine un po' artificiosa, in special modo per ampli e filtraggio.
Infatti, se le sorgenti sono effettivamente componenti che possono invecchiare sul serio, come ad esempio un sintodeck a cassette nei confronti di un sinto-cd e quest'ultimo nei confronti di un lettore multimediale (lasciando da parte per un momento il lato *qualitativo* complessivo, che aprirebbe un capitolo MOLTO ampio e complesso, da affrontare con molta serenità e senza pregiudizi), per amplificatori e metodi di filtraggio non è realmente così appropriata, almeno secondo il comune significato che si dà a tale definizione, ossia di tecnologia superata, buona quanto si voglia ma cmq superata.
Perché non è così.
Gli ampli, in defnitiva, sono sempre lo stesso identico pezzo di elettronica e certamente non è stato inventato nulla di rivoluzionario negli ultimi 20 anni, nemmeno in termini di componentistica.
Ci sono forse buoni margini di miglioramento per la classe D, ma sono ancora di là da venire, a parte il fatto che si sa già come far suonare alla grande la classe D, ma... è sempre questione di soldoni, tanti e per prodotti più adatti al mercato home.
I sistemi di filtraggio... la multiamplificazione attiva non è "vecchia" come il filtraggio passivo, ma siamo lì...
A parte il settore PA, dove la multiamplificazione è pressoché d'obbligo da eoni, a livello hi-fi, già nei primi anni '70 (*primi anni '70*, ripeto), una serie di speaker Philips da scaffale aveva messo a soqquadro il mercato hi-fi con prestazioni dinamiche ai tempi appannaggio solo dei colossi più rinomati.
Erano diffusori attivi, ossia ogni via aveva il suo amplificatore dedicato, contenuto dentro il cabinet del diffusore.
L'elettronica di controllo era ulteriormente impreziosita da un loop di feedback tra il segnale di uscita del woofer e quello di ingresso dell'amplificatore, il tutto per ottenere una sorta di auto-regolazione e conseguente eliminazione delle distorsioni legate principalmente al mobile; se ne otteneva anche una aumentata risposta in frequenza in basso.
By the way, all'epoca costavano un botto e... ancora oggi costano cari, sempre che se ne trovino.
Difficile portarne a casa una coppia a meno di 500€ (cifra a cui li prenderei di corsa e senza il minimo pensiero, se avessi ancora il mio stipendio intero...)
Quindi, anche il filtraggio attivo dovrebbe essere considerato "old" a tutti gli effetti, dato che l'unica vera differenza con 40 anni fa è che adesso lo si riesce a fare anche per via digitale, e non mi sembra tutta quella rivoluzione.
Molto comodo, sicuramente, ma finisce lì.
margna91 ha scritto:
abbiamo la fortuna di poter provare componenti di elevatissimo pregio a prezzi irrisori, questa è una gran fortuna.
Vero.
Ma purtroppo mica sempre.
Il materiale buono sul serio non te lo regala più nessuno, ormai.
Prova a cercare dei Monolithic...
Cmq intanto complimenti per il lavorone di tratamento dell'abitacolo, e ancora di più per la voglia di sperimetnare!
Ovviamente anche tu sei abilitato all'accesso nella riserva protetta!
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
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