Direi
Anche perché se fai un reflex decade sotto l’accordo, hai un PA naturale
Direi
Ma infatti.
Il nostro comune amico Philips CD10 era nato a 14bit, s3e non ricordo male.
Mah... secondo me in home, nella stragrande maggioranza dei casi non è necessario.ozama ha scritto: ↑26 ago 2020, 11:02 Tornando sull'impianto, io starei su DSP per uso domestico, tipo i "mini dsp", se volessi giocare. Ma è un argomento che conosco solo per sentito dire.
Comunque, se gli altoparlanti "satelliti" sono piccoli, al di la della risposta in frequenza ottenibile grazie all'accordo, è MOLTO OPPORTUNO sottoporli a passa alto e dedicare il tempo che serve alla messa a punto. Perchè liberare un piccolo woofer dalle frequenze che fatica o non puó riprodurre per ragioni fisiche, toglie molta distorsione che poi si porta dietro fino all'incrocio col tweeter.
Ciao
Amen fratello, parole sante!
E non è il mio casoDude ha scritto: ↑26 ago 2020, 8:43 Ma infatti.
E non solo in basso.
Lo ridico anche qui, tolti un paio di casi molto particolari, usare un DSP in casa ha davvero poco senso.
I due casi per me sono i seguenti:
- si vuole operare una DRC (Digital Room Correction) accurata
- si vuole implementare un sistema completo di altoparlanti completamente attivo
- oppure ovviamente entrambe le cose
Infatti, le funzioni sono sovradimensionate rispetto a quello che effettivamente mi servirebbe,Dude ha scritto: ↑26 ago 2020, 8:43 Tolti questi casi, il DSP in ambito home è solo un'aggiunta del tutto inutile.
Il filtro subsonico non ha quasi più ragione di esistere da quando i vinili non sono più il media di ascolto comune.
Le altre funzioni dei DSP, filtraggio attivo, equalizzazione, ritardi temporali, possono sicuramente servire (anzi sono essenziali) per la realizzazione di un eccellente sistema attivo, ma la cosa richiede conoscenza approfondita della materia, capacità di gestione del relativo software e risorse economiche non banali, che tra l'altro esulano dal semplice hardware elettronico (che NON potrà mai essere materiale CAR, tra l'atro), dato che una DRC con tutti i crismi normalmente impone modifiche alla sala d'ascolto non minimali.
Insomma, perché complicarsi la vita, per di più forzando apparecchi non destinati a quell'uso, e sostanzialmente ottenere nulla o poco più?
E non è neanche il mio caso... userò diffusori con mw da 16ozama ha scritto: ↑26 ago 2020, 11:02 Comunque, se gli altoparlanti "satelliti" sono piccoli, al di la della risposta in frequenza ottenibile grazie all'accordo, è MOLTO OPPORTUNO sottoporli a passa alto e dedicare il tempo che serve alla messa a punto. Perchè liberare un piccolo woofer dalle frequenze che fatica o non puó riprodurre per ragioni fisiche, toglie molta distorsione che poi si porta dietro fino all'incrocio col tweeter.
Ciao
Magari sopporteranno leggermente più potenza, ma non è neanche questo che mi interessaDude ha scritto: ↑26 ago 2020, 11:37
Mah... secondo me in home, nella stragrande maggioranza dei casi non è necessario.
E' già parecchio difficile sentirli suonare in basso, e non solo i piccoli bookshelf, se il progettista ha lavorato bene, non c'è nessun bisogno di sgravarli.
Poi, che in generale male non faccia, è un altro discorso, ma a mio parere è tempo e sforzo perso.
Gli mw da 16 -17cm che uso/userò hanno buona escursione +/- 5-6mm circa...ozama ha scritto: ↑26 ago 2020, 15:34 Per quanto riguarda il discorso del passa alto, chiaro che bisogna valutare gli altoparlanti che si usano. Tuttavia, offrire in pasto dei 30/40 Hz ad un woofer da 13 o anche da 16, che non riesce a riprodurre, ma che fanno "escursione", è un dato di fatto comprovato da misure e articoli tecnici, che provoca distorsione che riduce la risoluzione in gamma media. Anche questo aspetto è stato indagato dallo staff di AR. In particolare alla misura appositamente sviluppata: la "TND".