Multi-amplificazione in Home

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Multi-amplificazione in Home

#1

Messaggio da Dude »

Un argomento che mi incuriosisce praticamente da sempre.

Contrariamente a quanto avviene in auto, in home non è molto praticata e prevalentemente solo in impianti di rango da medio alto ad alto.

Sappiamo bene che in auto i vantaggi sono più immediati che in casa, ma mi piacerebbe approfondire comunque la cosa.

Dopotutto, la multiamplificazione in home nasce, almeno in ambito consumer, ancora negli anni '70 con le Philips MFB, di cui la stampa specializzata parlò sempre entusiasticamente.
Però non c'è mai stato tutto quel seguito... che io ricordi solo Meridian ha tenuto a catalogo sistemi full active. Ci sarà stato anche qualcun altro ma non me ne ricordo.

Ben più comune, invece (ce l'ho ad esempio sulle SF Concerto Gran Piano) lo split del crossover passivo presente nel cabinet del diffusore, che oltre a consentire,
ovviamente, il full active, permette anche il c.d. bi-wiring, ossia il pilotaggio separato delle vie, ma sempre attraverso lo stesso amplificatore.
Francamente non mi ha mai convinto, come tecnica, e mi ritrovo a guardarla come un sistema per vendere cavi.
Ma sono pronto a ricredermi, a fronte di motivazioni concrete.
Ovviamente il crossover passivo splittabile consente anche il full-active, ma è una cosa che non ho pressoché mai incontrato a livello di componenti separati, il mercato dei crossover attivi home credo sia stato meno di una meteora.
Paradossalmente, un brand car ne produsse uno, a tre vie e valvolare, dotato anche si presa di alimentazione per la rete casalinga.
Si tratta del Phaze Audio LDX3, della linea Tube Driver.
Che ho in casa, by the way, usato sulla mia vecchia BMW 325 per poche settimane e poi riposto per cambio progetto.

Vabbè, rimembranze a parte, mi piacerebbe sentire un parere qualificato sull'argomento...
@Nostromo ? 🙂
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ozama
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Re: Multi-amplificazione in Home

#2

Messaggio da ozama »

Non sono sicurissimo dei numeri, ma dovrebbero essere AR 431 e 432 (se vuoi, se non li hai già letti, controllo), c’è la prova di un crossover attivo per uso home, completamente analogico ma a controllo digitale. Che si programma quindi similarmente ad un DSP per uso Car. :)
È della M2Tech, se non vado errato. :hmm:
Dal momento che si tratta di un oggetto estremamente complesso è versatile, nel primo articolo c’è il test “classico” con la descrizione generale e le misure di laboratorio. Nel secondo, la descrizione di un paio di esempi applicativi.
Parto da qui, per provare a dire la mia opinabile, superficiale, ignorante opinione. :)
Alla luce di quanto letto nell’articolo in questione ma anche in altri ambiti, secondo me, la multi amplificazione in impianti domestici non ha preso piede per almeno due motivi che mi vengono in mente.
Da un lato perchè nei prodotti “chiusi” tipo Meridian non c’è divertimento nella sperimentazione di cavi e connettori. Addirittura alcuni avevano direttamente l’ingresso digitale..
Il mercato, d’altronde è fatto di costosi giocattoli e di bambini grandi che si divertono a giocare.
Dall’altro perchè decidere come incrociare le vie di un sistema di altoparlanti non è cosa che puó fare un audiofilo, tranne che non sia almeno un esperto auto costruttore, dotato di strumentazione di misura. Mentre la cultura tecnica del tipico audiofilo “sperimentatore” non arriva alla legge di Ohm. E preferisce perdersi a “cambiare il suono dell’impianto” con cavi, connettori è mattoncini magici.. T_T
Perchè, intendiamoci: non è che metti i manettini del crossover nei punti che il Costruttore del sistema di altoparlanti dichiara come frequenza di incrocio, e ottieni dei vantaggi sul crossover passivo.. ^^
Perchè quello che leggi nelle serigrafie, anche fossero precise, come sai (hai anche fatto il “corso” con @The_Bis ), non c’entra nulla con l’incrocio acustico reale. ^^ E poi perchè un crossover analogico “classico”, non puó nemmeno essere modellato come un progettista puó fare scegliendo i componenti di un passivo. Dove, senza tirare in ballo i notch e le equalizzazioni passive, a parità di frequenza di taglio, solo variando il rapporto tra componenti in serie ed in parallelo, vari lo smorzamento. E puoi modellare il suono come non si puó fare nemmeno scegliendo tra due o tre tipi di filtro (Butterworth, Linkwiz, Chebicbev, eccetera) che possono metterti a disposizione i crossovers elettronici più completi. :)
Ecco.. In ottica di mantenimento della catena analogica, per gli appassionati del vinile, il crossover di cui parlo puó senz’altro sorprendere. Anche se per emulare al 100% un crossover passivo, comunque serve ancora un vero DSP, e anche molto molto versatile.. T_T
In auto, tranne a non farsi costruire un crossover [ERRORE!!!], della multi amplificazione e dei servigi di un DSP, sostanzialmente non si puó fare a meno. E poi le sorgenti degne di questo nome (anche se forse tu non sei d’accordo) sono già solo digitali. Quindi, non c’è perdita nemmeno “di concetto”. Solo vantaggi.
E nel professionale “PA”, gli incroci digitali sono la regola perchè per adattarsi alle varie situazioni di sonorizzazione servono sistemi modulari nati per la multi amplificazione, servono i ritardi temporali e tutto il resto, come in auto. E la qualità sonora richiesta è sicuramente più bassa.
Ma in casa, per il 99,9% delle persone, avere un sistema di altoparlanti che “è già tarato”, è sicuramente un vantaggio. E anche per i negozianti.. ;)
Questo è il mio opinabile pensiero. :) Ma chissà quanti altri motivi ci saranno, che non immagino nemmeno.
Ciao! :)
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The_Bis
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Re: Multi-amplificazione in Home

#3

Messaggio da The_Bis »

Nel attesa che risponda Andrea, io credo che il mercato della gestione elettronica attiva degli altoparlanti home sia particolarmente fiorente ma si dedica prettamente a quella parte di componenti che giovano tanto di configurazioni "attive".

Vedi per esempio l'aggiunta e il controllo di un SUB al resto dell'impianto, oppure alla correzione Ambientale, o la gestione dei ritardi perché gli spazi nei salotti non consentono un'installazione perfettamente simmetrica.

Ha decisamente molto meno senso, anzi trovo che sia totalmente un controsenso, gestire in attivo uno speaker che nasce dalla fabbrica con uno studio Moolto avanzato sulla creazione di un crossover che ne esalti le caratteristiche e gestisca al meglio l'accoppiamento di due o più AP.

L'unico caso in cui vedrei bene una gestione attiva.degli incroci (in Home) e nel caso uno si dedichi all'Autocostruzione e vuole sperimentare, provare, giocare o semplicente non abbia skill e capacità per farsi un crossover.

A questo proposito, visto il periodo di tranquillità/ferie ho fatto proprio ieri un giro in Sonus Faber per scroccare un caffè ad Andrea. Non posso dire molto di quello che ho visto ma mi hanno fatto vedere/sentire lo stesso Speaker in due configurazioni che avevano sostanzialmente la stessa risposta acustica ma con due gestioni dei tagli totalmente diverse.

Una delle esperienze più formative a cui abbia mai potuto assistere... Un risultato totalmente diverso, da farsi delle domande se la coppia 'meno studiata' avesse qualcosa di rotto...

Te pensa, se uno con i propri mezze e le proprie conoscenze può sperare in qualche modo di arrivare ad un risultato del genere...

;)
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ozama
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Re: Multi-amplificazione in Home

#4

Messaggio da ozama »

Esatto.. :D
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Re: Multi-amplificazione in Home

#5

Messaggio da synagryda »

Dude ha scritto: 20 ago 2021, 8:18 Un argomento che mi incuriosisce praticamente da sempre.
Ciao.
Diffusori attivi, quindi.
Per multi amplificazione intendevo altro, chiedo scusa.
In ambiente home personalmente ho impiegato tre finali stereo per pilotare identici brand di diffusori, uso H.T.
Le passioni sono il lievito madre dell'esistenza.
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Re: Multi-amplificazione in Home

#6

Messaggio da mark3004 »

Basta vedere un pò il mercato dei diffusori home. Una (gran) bella fetta esce già progettata con il suo bel passivo. Anche perché solitamente le necessità di dover "pesantemente" intervenire con un dsp come si fa in auto sono drasticamente ridotte, salvo rari casi.
È la legge domanda-offerta.

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Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
COMINCIARE SENZA BUTTARE SOLDI: viewtopic.php?f=20&t=14746
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Re: Multi-amplificazione in Home

#7

Messaggio da Dude »

No ragazzi, non ci siamo capiti.
E' assolutamente ovvio che non abbia alcun senso mettersi a giochicchiare su sistemi di altoparlanti già usciti con il loro passivo, bello cucito addosso.

Non ho in alcun modo, nemmeno lontanamente, chiesto "come mai in home non si usi il full active come in auto, perché mi è ben chiaro, e mi stupisce che me lo si faccia presente, la totale assurdità di (tentare di) "gestire in attivo uno speaker che nasce dalla fabbrica con uno studio Moolto avanzato sulla creazione di un crossover che ne esalti le caratteristiche e gestisca al meglio l'accoppiamento di due o più AP".
Così come il mio discorso mi pareva ovviamente prescindere dalla questione "subwoofer", che di nuovo molto notoriamente è gestita in attivo nel mercato consumer praticamente fin dall'apparizione dei primi esemplari. Non a caso ho specificato *FULL* active.

Né credo che l'audiofilo medio non apprezzi il full active perché "meno divertente".
Anche perché in casa ci sono MOLTI MENO sperimentatori, che in auto.
D'altronde, un sistema full active consente cmq di farsi le pippe con i cavi, anche se solo di segnale.
E poi al "audiofilo" smanettone, basta avere un giradischi, per togliersi tutte le voglie di sperimentazione.
No, non mi pare una ragione credibile.

Io ne ho fatto una questione di mercato.

Mercato che, *da sempre*, ignora sostanzialmente questa tipologia di impianto in home, tant'è che appunto Meridian è l'unico o quasi produttore che abbia tentato e mantenuto pe un po' di anni la proposta a listino.
Mentre prosperano biwiring e bi-amping sui crossover passivi.
Che francamente mi sembrano al limite dell'onanismo mentale, soprattutto il biwiring.

E tornando alla quesitone di mercato, non concordo con il parere di mark: in hi-fi, la legge domanda-offerta è rovesciata rispetto al normale.
Quello che comanda in hi-fi è l'offerta, anche questo DA SEMPRE.
E l'hype delle novità tecnologiche.
Le fiere di settore (una volta), Internet e il marketing (oggi) sono il vettore attraverso cui il sistema Produttori-Media di Settore decidono cosa gli "audiofili" dovranno comprare e cosa no.
Soprattutto nei due estremi di gamma, cioé l'entry e l'high-end.
Perché non dimentichiamocelo, l'entry level è dove si fanno i numeri industriali, mentre l'high-end è il luogo dove, nella maggioranza dei casi, si raccolgono i soldi dei riccastri che hanno prevalentemente (pur se non sempre, si capisce) due scopi: o avere sempre l'ultimo ritrovato, perché se lo possono permettere, oppure semplicemente quello di aggiungere un pezzo alla collezione e all'elenco delle cose possedute di cui bullarsi con gli amici di merende.
Io ci ho vissuto per quasi 20 anni, sulle spalle di questi utenti, acquistando praticamente sempre e solo roba usata anche recente, a prezzi di saldo, data via da costoro due/tre anni max dopo l'acquisto per prendere altra roba ancora più costosa, più nuova, più recensita, ecc.

Occhio, non è (più di tanto) una critica, ognuno con i suoi soldi ci fa quello che vuole, ma... e torno in topic... perché non indirizzarli a spendere in dei bei sistemi full-active, OVVIAMENTE studiati dalle case?
Qualìè la vera ragione per cui non si è spinto anche su questo binario?

Dopotutto, le Philips MFB ebbero un discreto successo commerciale, così come i sistemi Meridian...
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Re: Multi-amplificazione in Home

#8

Messaggio da The_Bis »

Scusa Dude ma tu nel tuo post hai parlato sia di Biwiring che Multiamplificazione che di Full Active... Parlando anche di crossover elettronici per il mondo Home descrivendoli come una meteora...

Mi sono solo permesso di farti notare che il mercato dei DSP per il mondo home (che si sono naturalmente sostituiti ai crossover) in realtà è parecchio fiorente... Un azienda ben nota ne ha fatto addirittura il suo Brand.
Cosí come nel mondo PA è ormai solo e solamente tutto in full active comandato da DSP.

E anche parecchi prodotti del mondo "HiFi" oggi nascono dalla casa in modalità FullActive+DSP.

I monitor da studio moderni sono TUTTI in configurazione FullActive+DSP.

La vera domanda da farsi è come mai alcuni Brand di riferimento dell'hiend HiFi siano ancora strettamente abbracciati alle vecchie configurazioni con finali separati e filtraggio rigorosamente passivo.

Il Biwiring in se è una piccola frazione delle possibilità di collegamento che offrono gli speaker passivi. Ma a mio avviso mi pare abbastanza scontato che sia una palese inutilità, se hai un buon cavo che soddisfa le tue necessità di trasferimento del segnale di potenza averne due è solo uno spreco di spazio e denaro.
La Multiamplificazione, se concessa dallo speaker preso in esame, è di fatto lo stesso identico fenomeno del FullActive. Non dovrai gestire i tagli ma comunque hai il problema dei livelli che se non regolati bene possono fare altrettanti danni.

Voglio vedere quanti fruitori di multiamplificazione si sono tarati con microfono di misura il volume degli Ampli per garantire la corretta funzionalità del crossover in uso "splittato".

Naturalmente mio punto di vista eh...
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Re: Multi-amplificazione in Home

#9

Messaggio da Kegon »

La multi amplificazione fatta come si fa in auto , a casa praticamente non esiste , un po’ perché avrebbe costi in ogni caso molto alti e poi perché sarebbe molto complicato mettere a punto un sistema che fosse a pari prezzo con una coppia di diffusori del medesimo costo .

Di fatto il giochino costoso della multiamplificazione in ambito home viene fatto solo su costosissimi sistemi a trombe a 4/5 vie di altissima efficienza magari con driver Ale o Goto Unit o Kondo o Tad . Solo per i diffusori arrivano facilmente a superare i 100.000 euro di costo . Insomma cose veramente eccessive in tutto e per tutto .

In tanti anni ho ascoltato solo 2 sistemi di quel livello ed il costo del più costoso veniva stimato oltre i 800.000 euro , solo la testina del giradischi costava 23.000 euro ed il giradischi 110.000 ! Il tutto era posizionato in una stanza di una villa che da sola era grande oltre 150 mq.

Se invece parliamo di bi/Trieste-amplificazione su diffusori acquistati già belli e pronti , i costi certamente si umanizzano .
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Re: Multi-amplificazione in Home

#10

Messaggio da Dude »

The_Bis ha scritto: 21 ago 2021, 11:41 Scusa Dude ma tu nel tuo post hai parlato sia di Biwiring che Multiamplificazione che di Full Active... Parlando anche di crossover elettronici per il mondo Home descrivendoli come una meteora...
E beh, no.
Parlavo evidentemente di full-active, specificamente nel mondo hi-fi home, che si può tranquillamente chiamare *multiamplificazione"(*), denominazione che usiamo anche in car stereo, mi sembra...

(*) Nota: più sotto affronto anche il qui-pro-quo terminologico, personalmente non condivido la distinzione di significato tra full-active e multiamplificazione, al di là anche del caso HT, che è più correttamente definito "multi-canale".

Il bi-wiring l'ho citato alla fine, per indicare una pratica "derivata" su cui chiedevo pareri, e NON per darli a me, che l'opinione in proposito ce l'ho già, ma per sentire i vostri.
Full-active che la storia è lì a dimostrare essere una nicchia molto poco utilizzata in hi-fi home, *storicamente*.
E fino all'avvento dei DSP, sfido a dimostrare che i crossover elettronici home non fossero delle mosche bianche.

Il fatto che oggi con i DSP la cosa sia assai più praticabile - e a quanto mi dici, effettivamente praticata - non sposta il senso della mia domanda.
Come dirò poco più sotto, è argomento a cui sarebbe interessante arrivare, ma non come risposta secca iniziale.

Non ho invece parlato né di PA né di sistemi da Studio, che non serve ricordarmi come funziona, visto che ci sono dentro abbondantemente.
The_Bis ha scritto: 21 ago 2021, 11:41 Mi sono solo permesso di farti notare che il mercato dei DSP per il mondo home (che si sono naturalmente sostituiti ai crossover) in realtà è parecchio fiorente... Un azienda ben nota ne ha fatto addirittura il suo Brand.
Ma non è ciò di cui volevo discutere, almeno in partenza.
Avrei avuto piacere di affrontare l'argomento "filologicamente", come ho cercato di introdurre, per stimolare una discussione su un po' di storia del full active home, su pregi e difetti, sui motivi per cui non ha sfondato e quelli per cui molte Case non ci si sono avventurati, pur avendone mezzi e know-how.

Una volta fatto questo, certamente mi avresti trovato ascoltatore interessato a sapere cosa il mercato attuale offre in campo home a livello di full-active.

The_Bis ha scritto: 21 ago 2021, 11:41 La vera domanda da farsi è come mai alcuni Brand di riferimento dell'hiend HiFi siano ancora strettamente abbracciati alle vecchie configurazioni con finali separati e filtraggio rigorosamente passivo.
Ecco, perdonami ma questo passo mi fa un po' cascare i cosiddetti.
Perché sostanzialmente E' la mia domanda; vedermela riproposta così, mi fa un po' specie... :hmm:

The_Bis ha scritto: 21 ago 2021, 11:41 Il Biwiring in se è una piccola frazione delle possibilità di collegamento che offrono gli speaker passivi. Ma a mio avviso mi pare abbastanza scontato che sia una palese inutilità, se hai un buon cavo che soddisfa le tue necessità di trasferimento del segnale di potenza averne due è solo uno spreco di spazio e denaro.
Ma certo, l'ho detto pure io.
Però, per anni e anni è stato reclamizzato come pratica esoterica e foriera di favolosi miglioramenti.
E mi/vi chiedevo come mai le case abbiano IN MASSA preferito questa minchiata, rispetto a fare cose veramente efficaci.
The_Bis ha scritto: 21 ago 2021, 11:41 La Multiamplificazione, se concessa dallo speaker preso in esame, è di fatto lo stesso identico fenomeno del FullActive. Non dovrai gestire i tagli ma comunque hai il problema dei livelli che se non regolati bene possono fare altrettanti danni.
Ovviamente.
Ma non del tutto.
Se non gestisci i tagli, hai cmq gli amplificatori che rispondono a gamma intera, quindi non è esattamente la stessa cosa del full-active, e non la chiamerei nemmeno multiamplificazione pura.
Ma è pure vero che non è buona medicina fissarsi troppo sulle definizioni.

The_Bis ha scritto: 21 ago 2021, 11:41 Voglio vedere quanti fruitori di multiamplificazione si sono tarati con microfono di misura il volume degli Ampli per garantire la corretta funzionalità del crossover in uso "splittato".

Naturalmente mio punto di vista eh...
Ma certamente, vorrei proprio vederlo anch'io.

Ed era un altro dei punti che mi sarebbe piaciuto affrontare...
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Re: Multi-amplificazione in Home

#11

Messaggio da ozama »

La mia opinione rimane quella che l’audiofilo “tipo” è tradizionalista e qualsiasi cosa vada fuori dagli schemi classici si fatica a venderlo.
E che per fare uno speaker attivo serve un approccio Inter disciplinare (un @Nostromo ed un @The_Bis assieme, ad indirizzare un Costruttore di elettroniche tipo Audio Solution ? :D ) e una linea di produzione aggiuntiva (quella appunto dell’elettronica di pilotaggio) che costituisce un investimento assolutamente inutile per chi fabbrica un “prodotto finito” già consolidato nella fascia di utenza a cui si rivolge, sempre più ristretta. :hmm:
Ci sono tanti prodotti nuovi “non tradizionali”, che finiscono nelle case degli appassionati “non tradizionali”, come i Mini DSP a cui si riferiva probabilmente Stefano. Ma i prodotti di punta dei costruttori di punta sono sempre quelli “tradizionali”. E gli audiofili danarosi di vecchia data sono guarda caso tipicamente tradizionali. Cocciuti e convinti da anni di “sperimentazione”. Notare il virgolettato. ;)
Il mio pensiero è che chi opera in un mercato consolidato ed in discesa, non ha interesse a “smuovere le acque”. Preferisce “tenersi i clienti con le loro convinzioni”, finché comprano. E investire in altri settori per quando quello consolidato è in discesa non sarà più remunerativo. T_T
Sono assolutamente convinto che i motivi non sono quindi strettamente “prestazionali”. :)
Guarda caso, gli investimenti necessari si fanno per prodotti destinati ad un vasto pubblico come gli altoparlanti BT, le cuffie da 2/300 Euro con la soppressione del rumore, le “sound bar” con le virtualizzazioni dei canali mancanti, eccetera. E i prodotti costosi sono ingessati sulla “tradizione” come i loro fruitori tipici. Portando all’estremo ed affinando tecnologie di 100 anni fa’. Che non è “male” eh! Ma si possono affinare anche quelle moderne! -.-
Infatti, “pilotare il mercato e fare tendenza” è una cosa difficile è costosa. ^^
E questo è un hobby molto di nicchia. Meglio “tenersi i clienti” senza smuovere troppo le cose che investire in innovazioni. Che nel professionale invece sono continue. Perchè se fanno guadagnare tempo e migliorano il controllo ed il contenuto del prodotto, sono le benvenute. Non provocano incubi e seghe mentali agli audiofili, che si sentono mancare la terra sotto i piedi a guardare un riproduttore che non ha il vassoio porta CD (o la puntina) ma ha la porta di rete. O magari anche le antenne, come i marziani! O_O
:hahahah: :hahahah: :hahahah:
Naturalmente è solo un’opinione. Ed è basata sui prodotti che vedo in prova sull’unica rivista che compro. Non ho certo “il polso del mercato”. È l’idea che mi son fatto. Parziale ed opinabile.
Ma ho un sacco di riscontri, persino su questo forum, sulla “mentalità audiofila”.
Spero di avere almeno capito il senso della domanda di @Dude . ^^
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Re: Multi-amplificazione in Home

#12

Messaggio da Dude »

ozama ha scritto: 24 ago 2021, 8:06 Spero di avere almeno capito il senso della domanda di @Dude . ^^
Intanto ti ringrazio della risposta, pensavo che ormai fosse thread morto...

La domanda l'hai colta abbastanza, ma non per intero.

Sono peraltro abbastanza d'accordo con quel che dici - pur se con qualche riserva circa la generalizzazione del "tradizionalismo" e rimanendo convinto che sono cmq le Case a pilotare il mercato (anche se talvolta incontrano anche loro degli "epic fail") - ma quello che è sfuggito finora a chi ha risposto è che volevo cercare di fare un excursus storico, non un punto attuale.

Per i tempi odierni, in ogni caso, sottoscrivo quello che hai ipotizzato, fondamentalmente.

Circa i decenni passati, abbastanza meno, e questo era uno dei miei punti; perché negli anni 80, 90 e anche 00 c'era molta più disponibilità verso le novità, rispetto a oggi, pur se appare paradossale.
E lo dimostra la enorme fioritura di apparecchi e sistemi molto diversi tra di loro, ogni casa con una caratterizzazione particolare, con tanto di guerre di religione tra gli appassionati.
Io per primo, all'epoca, se mi avessero messo sul mercato soluzioni full active a prezzo più umano dei sistemi Meridian (che provai pure a prendere in considerazione, ma non ci arrivavo proprio), sarei stato interessatissimo, e come me molti conoscenti.
La mia domanda era appunto anche questa, "perché il full active non è stato promosso, in quegli anni, dove si spendeva e spandeva senza problemi, e bastava dichiarare che il tal cavo faceva risaltare un quarto di db in più alla tal frequenza che orde di scalmanati ci si fiondavano sopra..."

Fioritura che oggi non mi pare proprio esserci, il mercato mi pare ristretto a poca roba veramente buona e mediamente poco accessibile all'acquirente non ben danaroso, tanta spazzatura di primo prezzo ma in generale tutto ruota attorno pochi canoni (vedi il caso del car audio, dove che piaccia o meno, non si può più uscire dal circolo "vizioso" (o virtuoso) del DSP e della multiamplificazione attiva, se si vuole fare qualcosa di decoroso e ben al di sopra dell'OEM.
E no, non credo che sia solo colpa dell'inestirpabilità delle sorgenti di serie, sono convinto che sarebbe così anche se le sorgenti fossero ancora facilmente sostituibili.
Occhio che non sto dicendo che è "male". Solo che la vedo così.

Poi oh, evidentemente non interessa a nessuno un po' di storia, e ci sta pure quello. :hmm:
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Re: Multi-amplificazione in Home

#13

Messaggio da Armando Proietti »

Io seguo con interesse ma non sono ferrato nella storia del Home è un settore che da ragazzo non mi interessava perché non stavo mai a casa.
E adesso non posso coltivare per altri motivi.
Però questa discussione mi interessa.
Ma non posso aggiungere nulla di mio in quanto a esperienze zero. Tranne quelle volte che andavo in un negozio del Aquila al epoca del Università.
Ma ascoltavo principalmente sistemi Focal Utopia 🤣🤣🤣
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HELIX HX DSP
Audiosolution polimnia --> FR fatal prototipo,SB 14ST-C000-4
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Re: Multi-amplificazione in Home

#14

Messaggio da Delirium »

Che io sappia il biwiring lo fai con cavi di potenza differenti per woofer e tweeter.
Poi già con il classico stereo puoi passare una vita a cambiare casse e ampli senza limiti a parte quelli economici.
non vedo perché gli audiofili dovrebbero complicarsi ulteriormente la vita.
Oltretutto un diffusore hi-fi è fatto per riprodurre tutte le frequenze
nulla vieta di prendersi un processore pro-audio e bi/tri/amplificare.
Ma di solito gli audiofili lavorano di fino su cavi, disposizione dei diffusori e ambiente di ascolto.
Che io sappia nemmeno in studio di registrazione lo fanno, hanno diverse coppie di monitor in base alle esigenze
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Re: Multi-amplificazione in Home

#15

Messaggio da Delirium »

Probabilmente il futuro dell'hi-fi sarà totalmente digitale, diffusori amplificati con dsp che linearizzano la risposta senza necessità di taratura da parte dell'utente.
(Come probabilmente fanno già certio sub e casse bluetooth)
Magari nel settore car ti potrai scaricare i settaggi ottimizzati per il tuo modello di macchina.
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Re: Multi-amplificazione in Home

#16

Messaggio da Dude »

Delirium ha scritto: 24 ago 2021, 21:21 Che io sappia il biwiring lo fai con cavi di potenza differenti per woofer e tweeter.
Appunto.
Stratagemma per vendere cavi.
Delirium ha scritto: 24 ago 2021, 21:21 Poi già con il classico stereo puoi passare una vita a cambiare casse e ampli senza limiti a parte quelli economici.
non vedo perché gli audiofili dovrebbero complicarsi ulteriormente la vita.
Se non volessero "complicarsi la vita", non se la menerebbero con cavi e sostituzoni di componenti a ogni cambio di umore.
Quindi avere a disposizione una via ancora più alternativa può essere solo ben accetta.
Delirium ha scritto: 24 ago 2021, 21:21 Oltretutto un diffusore hi-fi è fatto per riprodurre tutte le frequenze
nulla vieta di prendersi un processore pro-audio e bi/tri/amplificare.
Questo, come già osservato all'inizio, è un *reale* complicarsi la vita oltre che un inutile tentativo di tuning che, a parte improbabili casi di diffusori mal progettati, darà risultati peggiori.
Delirium ha scritto: 24 ago 2021, 21:21 Ma di solito gli audiofili lavorano di fino su cavi, disposizione dei diffusori e ambiente di ascolto.
Non ho capito il senso dell'osservazione.
Cosa vieta di cercare anche altre strade?
Delirium ha scritto: 24 ago 2021, 21:21 Che io sappia nemmeno in studio di registrazione lo fanno, hanno diverse coppie di monitor in base alle esigenze
Certo, ma che c'entra con il discorso che sto cercando di fare?
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
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Re: Multi-amplificazione in Home

#17

Messaggio da Delirium »

Per l'audiofilo la priorità è la qualità audio e sostanzialmente la persegue con la qualità dei componenti all'interno di un concetto di impianto tradizionale.
Al momento per quanto ne so la multi-amplificazione si usa in ambito professionale e necessita di personale qualificato per funzionare.
Dai finali escono segnali separati per i sub e per le teste che però sono a due vie dunque hanno un crossover interno
Alla fine l'audiofilo non sarebbe in grado di settare un impianto come farebbe un fonico o un PA-man, lui semplicemente é un appassionato di musica disposto a spendere più della persona media.
Ed il mercato gli offre già infinite soluzioni.
Per quanto riguarda i cavi di potenza ci sono varie teorie più o meno esoteriche, l'effetto pelle nei conduttori invece non è una teoria ma esiste veramente
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ozama
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Re: Multi-amplificazione in Home

#18

Messaggio da ozama »

Penso che Dude intendesse per “soluzione attiva”, principalmente quella che incorpora l’amplificazione nel diffusore. E qualche volta anche la conversione D/A. :hmm:
Questo semplificherebbe la vita agli audiofili. Perchè avere a disposizione dei finali di potenza costruiti appositamente, è sicuramente un vantaggio. Non è che ci si possono costruire delle “casse Bluetooth”, con l’amplificazione dentro. Anzi: alle volte, certi cessetti hanno una resa “sorprendente” proprio grazie all’integrazione e alle correzioni elettroniche. ;)
Un filtraggio attivo (digitale o meno) realizzato dal progettista di tutto l’insieme, consente di ridurre le perdite ed i problemi legati alla componentistica passiva, dimensionata e costosa. E se implementata per via digitale, anche la correzione [ERRORE!!!], per risolvere un po’ di problemi dell’ambiente.
Insomma: teoricamente solo vantaggi.
Ma perchè questa via non si è sviluppata? :hmm:
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
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Delirium
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Re: Multi-amplificazione in Home

#19

Messaggio da Delirium »

Seguo le recensioni di TNT Audio ogni tanto capitano anche i monitor attivi, ma gli ingressi sono in analogico un audiofilo purista non accetterebbe l'aggiunta di una doppia conversione A/D e D/A solo per linearizzare la risposta senza variazioni di fase preferisce il crossover che del resto fa parte del progetto.
Poi gli audiofili di solito hanno preferenze per quella marca di diffusori e quell'altra marca di amplificatori quindi ipoteticamente potrebbero considerare un sistema sorgente processore doppio amplificatore doppio cablaggio casse modificate con esclusione del crossover.
Ripeto sono cose che si fanno nelle sale da ballo/concerto e necessitano una taratura fatta con competenza.
Nulla vieta di farlo a casa per ascoltare magari il telegiornale, eh...
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Re: Multi-amplificazione in Home

#20

Messaggio da Delirium »

Del resto ho un bluetooth BOSE che a basso volume ha una qualità paragonabile al mio impianto principale ovviamente quello che contiene farebbe inorridire un purista dell'alta fedeltà
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