Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

Spazio dedicato a tutte le discussioni inerenti l'hi-fi che non trovano una giusta collocazione nelle altre categorie.
Rispondi
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11599
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#1

Messaggio da ozama »

Per chi è curioso di capire come funziona la compressione audio, ho ripescato due prove storiche di Audio Review. Si tratta di apparecchi facenti uso dei due supporti concorrenti utilizzabili in registrazione e riproduzione che facevano uso di tecniche di compressione del segnale digitale audio, prima dell'avvento degli mp3. :)
In particolare, il Sistema Pasc del DCC è parente strettissimo dell'Mpeg1 Layer3, per gli amici: mp3
Parliamo della prima piastra consumer DCC e primi registratori/riproduttori Mini Disc. :arr:
La loro esistenza è stata minata dal calo dei supporti e dei masterizzatori CD che, all'epoca, costavano diversi milioni di lire. E potevano usare solo CDR specifici per l'audio, che pagavano le royality alle case discografiche. :hmm:
Poi, sono arrivati i masterizzatori da PC.. E, data la differenza tangibile di prestazioni a favore del CDR, hanno reso tutto obsoleto. XD
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11599
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#2

Messaggio da ozama »

Primo articolo: Philips DCC.
DCC0001.jpg
DCC0002.jpg
DCC0003.jpg
DCC0004.jpg
DCC0005.jpg
DCC0006.jpg
DCC0007.jpg
Spero siano leggibili.. La scansione era decente.. ^^
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11599
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#3

Messaggio da ozama »

Ed ecco il Mini Disc:
MD0001.jpg
MD0002.jpg
MD0003.jpg
MD0004.jpg
MD0005.jpg
MD0006.jpg
MD0007.jpg
MD0008.jpg
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#4

Messaggio da Etabeta »

Grazie Ozama per il contributo postato, molto interessante!
Il deck Philips DCC900 fu il mio primo acquisto audio "impegnativo", a metà anni 90', con una delle mia prime buste paga, che ricordi... i sabato pomeriggio passati a girare per negozi e le lunghe discussioni... bei tempi! :sbav:
In effetti, anche da "pivello" all'epoca l'ascolto comparativo con il minidisc vedeva vincente palesemente il dcc.
Philips d'altronde aveva già anni di esperienza alle spalle nei sistemi di compressione audio digitale e potè quindi implementare un algoritmo, il PASC, più efficiente del Sony ATRAC (perlomeno nella sua prima versione).
Ciò che emerge dalle misure nel caso del DCC è infatti la gamma dinamica più estesa, che si avvantaggia del fatto che, già nella sua prima generazione di chip encoder/decoder sviluppati da Philips (in una prima fase unico e solo produttore/fornitore) gestivano flussi audio input/output 18bit (e 24bit internamente), andando a rivedere documenti di quegli anni ci fu poi addirittura un deck JVC (ZD-V919 a marchio Victor, commercializzato esclusivamente in Giappone) forse l'ultimo e il più evoluto uscito sul mercato, con gestione i/o 20bit (presumo però solo per connessioni analogiche attraverso quindi il dac interno, non su interfaccia spdif per via delle regole dettate dal famigerato sistema anticopia SCMS).
In effetti però, come hai già datto tu Ozama, furono "meteore"... il DCC in particolare (che nei disegni di Philips avrebbe dovuto essere un sistema relativamente a basso costo che sarebbe subentrato alle cassette audio analogiche) fu presentato nel 1992 e la stessa Philips ne comunicò la cessata produzione nel 1996! Il mio DCC900 lo acquistati nel 1994, se non ricordo male per circa 900.000Lire e lo rivendetti un paio di anni dopo, trovare le cassette vergini, qui a Torino, in epoca "pre-internet" era già un'impresa e che costi... (e meno male che mi tenni a freno, stavo per acquistare anche il sintolettore da auto, un Panasonic, mi pare).
D'altronde visti i costi delle cassette DCC (costose ma anche sempre più difficili da reperire), anche volendo non considerare la disponibilità dei primi CD recorder, rimaneva sempre la possibilità di orientarsi sul DAT (che si era già da anni affermato sopratutto in ambito professionale). Altro aspetto era poi la durata delle cassette, era impossibile riversare un intero CD su un unico lato di una cassetta DCC(max 45x2).
Una nota curiosa del DCC, che ricordo, era il fatto che (lo dichiarò la stessa Philips) fin dall'inizio furono sviluppate due versioni dell'algoritmo di codifica, una consumer e l'altra, riservata alla produzione di cassette preregistrate, di qualità superiore. Penso ciò per ragioni anche tecniche piuttosto che commerciali (spingere all'acquisto di titoli in DCC, sulla carta con gamma dinamica di 18bit, quindi superiore al CD) in quanto la tecnologia dei chip dsp non permetteva per ragioni di costo di utilizzare lo stesso hardware in ambito consumer.

La vita commerciale del Minidisc fu più lunga, migliorata la qualità audio (con lo sviluppo di nuove versioni dell'ATRAC che nell'ultima versione gestisce 24bit), aveva dalla sua il vantaggio dell'accesso immediato non lineare (grosso limite invece del DCC) e la possibilità di riutilizzare virtualmente all'infinito i supporti.
Curioso il fatto che, proprio in quel periodo, la Sony sviluppò un sistema di audio digitale multicanale per il cinema (esclusivamente per ambito professionale, a differenza di DTS e Dolby) denominato SDDS (Sony Dynamic Digital Sound) che si basa appunto sull'algoritmo ATRAC.

Allego un documento tecnico Panasonic (che collaborò con Philips allo sviluppo dello standard, analogamente come fu con Sony per il CD, tantè che il primo deck commercializzato in Giappone fu una versione del DCC900 ma a marchio Panasonic) che descrive in dettaglio il sistema DCC.
Panasonic Technical Guide vol.31 DCC CQ-DC1.pdf
(3.93 MiB) Scaricato 77 volte
e.. per i più geek... :D ecco il datasheet del chip SAA2012 (già appartenente alla seconda generazione, successore del SAA2011 montato sul DCC900 del quale però non ho trovato datasheet) che è il cuore del sistema di registrazione DCC ovvero il chip che si occupa di allocare dinamicamente le informazioni di codifica per le varie bande audio analizzate. Dalle specifiche si apprende appunto che può essere settato a risoluzione da 15 a 18bit (campionamento a 32/44.1/48kHz).
SAA2012 DCC Encoder.pdf
(191.15 KiB) Scaricato 70 volte
Avatar utente
Dude
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 7838
Iscritto il: 3 gen 2013, 10:48
Località: Camogli

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#5

Messaggio da Dude »

Bah, mai capiti né la DCC né il MiniDisc.

Con il DAT a disposizione nel medesimo periodo, secondo me era letteralmente come spararsi nei maroni consapevolmente.
La retrocompatibilità su DCC delle vecchie cassette era interessante ma, francamente, poco rilevante in quanto solo in riproduzione.
Se uno aveva da comprare ex-novo una piastra, che prima non aveva, ok, altrimenti...

E poi, ok, il MD perlomeno aveva l'accesso diretto, ma torniamo sempre lì, se dobbiamo sacrificare la qualità alla comodità...

Tra l'altro sto facendo confronti proprio in questi giorni, con il gruppo con cui suono abbiamo fatto un paio di performance che abbiamo registrato direttamete dal mixer, lui su MD e io su DAT.
In entrambi i casi da input analogico.

Non ho ancor confrontato per bene e in cieco le due versioni, ma mentre la mia versione DAT, ascoltata da sola, suona piuttosto bene, quella MD l'ho ascoltata casualmente "in cieco" qualche sera fa, quando la cantante ha chiesto di risentire uno dei brani che avevamo fatto: l'amico del MD ha avviato un file, senza dire da dove arrivava, e la prima cosa che mi è venuta da chiedere è stata: "ma questa è ripresa con il telefonino, vero?"
Invece era la versione MD.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11599
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#6

Messaggio da ozama »

Eh, il DAT era una gran figata.. Ma è sempre stato osteggiato dalle case discografiche proprio perché permetteva la copia dei CD con la stessa qualità.. T_T
Niente nastri pre registrati, tranne qualcosa da piccole etichette e comunque costo più elevato della complessa meccanica a testina rotante, stile VHS.. il DAT, era molto più costoso da produrre.. Molto meno adatto alla diffusione su prodotti di primo prezzo. Quindi non poteva essere candidato a sostituire la "Compact Cassette". :hmm:
Poi arrivó la masterizzazione da PC, che in quegli anni si stava diffondendo in tutte le case come lo "stereo rack" nella seconda metà degli anni 70. E nel giro di qualche anno, dai primi costosi masterizzatori e lettori Scsi, arrivarono hard disk capienti e masterizzatori eIDE, che permettevano rip e solrattutto copie in 1/10 del tempo necessario alle registrazioni dirette.. Il tutto a poche centinaia di Euro, e su supporti dal costo sempre più irrisorio. Sempre più supportati da lettori home e car. :)
Fu la morte di tutte quelle cose.. T_T
Per lo meno, per il grande pubblico, anche abbastanza "audiofilo". :)
Ma è sempre bello vedere "come eravamo". Apparecchi storici che abbiamo magari sognato in gioventù. Qualcuno decisamente obsoleto, qualcun'altro che ancora sa farsi dare del lei.. :arr:
La parte tecnicamente più interessante, credo, sono le misure che consentono di "vedere" i danni da compressione.
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#7

Messaggio da Etabeta »

In effetti però, vedendo la questione dal lato opposto, la ragione per la quale il DAT non prese mai piede nel campo consumer (se non a livello di nicchia) seppur lanciato molti anni prima dall'avvento dei CD registrabili furono diverse:
  • Costo di produzione elevato dovuto alla sofisticata meccanica basata su testine a scansione elicoidale
  • Relativa delicatezza dei supporti (analogamente alle molto più note vhs) come tutti i sistemi basati su nastro a scansione elicoidale (in ambito car poi era un "dramma", tantè che pochissimi costruttori commercializzarono unità DAT da auto)
  • Tutta l'industria discografica contro (fatta eccezione per ovvi motivi della Sony con interessi su entrambi i fronti) tantè che la potente lobby riuscì in breve (dopo aver provato a imporre il bando totale...) a imporre l'obbligo, per tutti i prodotti consumer, dell'implementazione del sistema SCMS (che limitava ad 1 sola generazione di copia, per via digitale, partendo dal CD). Tale limitazione comunque fu implementata anche su DCC e Minidisc.
  • Pressochè totale assenza di titoli preregistrati (a differenza di DCC e Minidisc che, almeno inizialmente, videro da subito disponibilità di numerosi titoli) sempre per via del costo di produzione/duplicazione e del suddetto atteggiamento ostile di quasi tutte le major discografiche, una delle pochissime case (forse l'unica...) a presentare dei titoli, nel 1987, anno di lancio del DAT, fu l'allora etichetta indipendente GRP, peccato che il costo fosse superiore a quello degli stessi titoli in CD!
Quindi il DAT è sempre rimasto confinato (fino a qualche tempo fa, poi anche qui si è estinto a favore dei supporti di memoria a stato solido) all'ambito professionale o "prosumer" dove la variabile costo ha un peso diverso e sopratutto l'ambito d'uso e totalmente differente rispetto al consumer.

L'idea di fondo della Philips con il DCC basata sul fatto che si tratta di un sistema con costo di realizzazione nettamente inferiore al DAT (superata la prima fase, qualora fossero riusciti a fare "numeri" però mai raggiunti...) per via della meccanica molto semplice, perfino la testina, pur essendo più sofisticata di quelle tradizionali per cassette analogiche, essendo basata sul nuovo sistema "a film sottile" (adottato poi anche dalla Technics/Panasonic per la piastra analogica RS-AZ7 di cui sono ancora felice possessore...) era più semplice ed economico da costruire (sia rispetto alla tesiste tradizionali a traferro che, di gran lunga, rispetto al complesso tamburo testine del sistema DAT).
L'idea del Minidisc era di realizzare un sistema ancora più pratico e compatto, e con l'enorme vantaggio dell'accesso immediato ai brani (per superare la vera "palla al piede" della limitazione dell'accesso lento e sequenziale di ogni sistema di registrazione su nastro).
Il fatto è che le prime generazioni di Minidisc non suonavano bene, anzi, mediamente male... solo successivamente, con le nuove generazioni ATRAC si raggiunsero ottimi risultati, tantè che nelle ultime versioni, anche per via dell'accresciuta capacità di archiviazione dei supporti, era possibile la registrazione totalmente lossless ovvero copia bit-perfect del contenuto, ma era oramai cambiato tutto e nel mercato consumer....
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#8

Messaggio da Etabeta »

Se poi volgiamo lo sguardo ancora più indietro, prima ancora dell'avvento del CD, i primi sistemi di registrazioni audio digitale accessibili anche al mercato consumer (benchè di nicchia e con portafoglio ben pieno) furono i convertitori "PCM/Video" tipo il Sony PCM-F1, oggi un vero oggetto di culto per collezionisti.
In pratica il segnale analogico, convertito in digitale (senza alcuna compressione) veniva codificato in modo tale da essere registrato come segnale "pseudo-video" da un comune videoregistratore casalingo ed poi essere riprodotto a ritroso, in modo virtualmente perfetto (dal punto di vista del contenuto digitale numerico, al netto però della non eccellente linearità del convertitori A/D D/A dell'epoca).
In pratica era una versione semplificata dei primi encoder pcm/video (in cui Sony fu pioniera) utilizzati in ambito professionale per l'industria discografica, quando in quei lontani anni (1980...) era improponibile archiviare su hard disk per via dei costi stellari (anche per l'industria discografica).
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#9

Messaggio da Etabeta »

Oggi il panorama audio in ambito consumer (che praticamente in molti ambiti si sovrappone a quello professionale) è totalmente cambiato, lo stesso concetto di compressione dei contenuti audio (con perdita) è perlopiù legato alla necessità (sicuramente ancora non per molto) di trasporto/streaming attraverso canali a banda ridotta (come il bluetooth) e non tanto all'archiviazione.
Oggi chi archivia contenuti in mp3 (invece di utilizzare codec lossless come flac o wavepack o altri) lo fa più per abitudine (o "ignoranza") che per necessità visto i costi sempre più bassi, e sempre più capienti, dei vari supporti di memoria a stato solido e non più su nastro o disco.
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11599
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#10

Messaggio da ozama »

Condivido tutto..
Peró, devo dire, abbiamo vissuto un'epoca irripetibile.. :love:
Mi comprerei un DAT solo per averlo.. :D
Ricordo l'SCMS.. Infatti con il DAT, se copiavi da CD registravi direttamente a 44.1 KHz. Ma il DAT era nato a 48 KHz.. E per via analogica registrava così. Ed anche i pochi nastri pre registrati erano a 48 KHz.
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

SCMS : la "protezione" anticopia audio digitale

#11

Messaggio da Etabeta »

In effetti la protezione anti-copia SCMS vista con gli occhi di oggi fa quasi tenerezza :D tenendo conto che l'informazione "copia permessa" o "copia non permessa" viaggiava (anzi, viaggia tutt'ora in quanto è comunque implementata, anche se di rado) in chiaro nel protocollo spdif, quindi per bypassarla è sufficiente settare un modo opportuno un singolo bit (cosa però ritenuta, ragionevolmente, all'epoca del finire anni 80', non alla portata dell'utente consumer).
Oggi peraltro quasi più nessun costruttore di apparati consumer implementa più l'SCMS ma... alle volte è presente in modo "subdolo". A me è capitato non molto tempo fa di averci perso del tempo mentre facevo dei test con una scheda con uscita ottica spdif attraverso una interfaccia audio portatile usb per pc che non voleva saperne di rilevare appunto l'audio sull'ingresso ottico... pensavo fosse un problema della mia scheda e.. poi è saltato fuori che invece il chip di interfaccia, installato nella scheda audio usb che utilizzavo, in caso di flusso spdif settato come "protezione scms non attiva" (la mia interfaccia era settata in tale modo in uscita) silenziava l'audio! Cioè accettava esclusivamente flusso audio con SCMS attivo!
La cosa è, ad oggi, di per sè ridicola in quanto la totalità delle copie di contenuti audio (legali o illegali che siano) da molti anni sono generate di certo non attraverso connessione spdif!

Più in dettaglio l'SCMS prevede un meccanismo di questo tipo:
  • SCMS disattivo "copia sempre permessa" --> nessuna limitazione, infinite generazioni permesse (copia della copia della copia... sempre permessa) e naturalmente in ambito digitale (nel caso del DAT e dei sistemi lossless in generale) non c'è degrado anche passando da più generazioni di copia (ed era questo il terrore delle majors discografiche...)
  • SCMS settato "contenuto originale" --> una sola generazione di copia permessa. Tipicamente è il caso della copia da CD (originale, che al suo interno appunto riporta il flag della protezione SCMS attiva) via spdif a registratore digitale (DAT, DCC, Minidisc ecc...), tale copia non poò essere a sua volta copiata via spdif (ma solo via interfaccia analogica, con ovvio degrado). Questo era il "compromesso" mediato tra i produttori di registratori DAT e le majors discografiche, la "copia privata" effettuata presumibilmente da chi aveva acquistato il cd.
  • SCMS settato "copia non permessa" (o "copia di seconda generazione e SCMS attivo") --> copia non permessa, ovvero il registratore (con SCMS implementato al suo interno e questo era ed è "obbligatorio" per chi produce registratori con ingresso spdif per il mercato consumer) non appena rilevata l'informazione nel flusso spdif inibisce la registrazione.
Notare che l'SCMS è implementato nel protocollo SPDIF e non in quello AES/EBU (quasi identico al primo ma destinato appunto agli apparati professionali, tipicamente su connessione XLR ma non necessariamente) ciò in quanto in ambito professionale è del tutto naturale che si lavori con generazione mutiple di copia (e visti i costi dei registratori DAT professionali ciò non dava alcuna preoccupazione alle majors discografiche).

Come ulteriore nota storica, a riprova del fatto di quanta preoccupazione generò l'uscita (anzi, l'annuncio dell'uscita) dei primi registratori DAT negli USA (e quindi la conseguente introduzione "per legge" dell'SCMS) da parte dell'industria discografica (comprensibilmente dal loro punto di vista, ma se avessero solo immaginato cosa prospettava il futuro da lì a qualche anno...)
Le cose comunque sarebbero potute andare anche peggio in quanto un'azienda americana all'epoca propose una soluzione pure peggiore ovvero un sistema anticopia per via analogica basato su "toni nascosti" che avrebbero degradato il contenuto audio, fortunatamente qualcuno fece notare che non sarebbe stata un'idea brillante...
Avatar utente
Dude
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 7838
Iscritto il: 3 gen 2013, 10:48
Località: Camogli

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#12

Messaggio da Dude »

ozama ha scritto: 5 ago 2019, 1:17 Condivido tutto..
Peró, devo dire, abbiamo vissuto un'epoca irripetibile.. :love:
Mi comprerei un DAT solo per averlo.. :D
Beh, da tavolo ne trovi quanti ne vuoi a prezzi popolarissimi.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#13

Messaggio da Etabeta »

Dude ha scritto: 5 ago 2019, 14:35
ozama ha scritto: 5 ago 2019, 1:17 Condivido tutto..
Peró, devo dire, abbiamo vissuto un'epoca irripetibile.. :love:
Mi comprerei un DAT solo per averlo.. :D
Beh, da tavolo ne trovi quanti ne vuoi a prezzi popolarissimi.
Vero, però occhio a cercare "l'affare", un deck DAT acquistato (ovviamente usato) avrà sulle spalle dai 15 ai 30 (!!) anni di vita e, specialmente se offerti a prezzi popolari (e quindi presumibilmente non revisionati di recente), c'è la concreta possibilità che si tratti di "catenacci" per così dire.
Il problema è che anche se si trattasse di apparati ben tenuti e con relativamente poche ore sulle spalle, a distanza di tanti anni anche solo reperire, che so.. il rullino pinch roller di gomma (presumibilmente indurito dal tempo), può esser un problema.
Se poi invece sono apparati provenienti da studi di registrazione o emittenti radio ecc.. va verificata l'usura del tamburo testine (e tutta la meccanica in generale, sapendo in partenza che è probabile sia usurata) gli apparati professionali hanno il "conta-ore" che però su alcuni modelli può essere azzerato.... e anche qui sapendo che reperire ricambi nuovi è un'impresa (e spesso vengono fatti pagare a peso d'oro essendo fuori produzione).
Salendo di prezzo si possono però trovare casi di DAT realmente revisionati (normalmente venduti da negozi specializzati in apparati audio pro) e con garanzia.
Insomma, io non mi avventurerei in acquisti in questo settore specifico se non avendo certezza dello stato di ciò che si acquista, cosa che è molto difficile o impossibile ottenere a distanza.
Avatar utente
Dude
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 7838
Iscritto il: 3 gen 2013, 10:48
Località: Camogli

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#14

Messaggio da Dude »

Non c'è dubbio, ma tanto un DAT oggi lo compri, come diceva appunto ozama, giusto per il piacere di averlo, difficilmente lo userai sul serio, a parte il portatile (e anche lui, con le sue limitazioni).

Quindi puoi anche azzardare la mezza "sòla", tutto sommato, giusot per il piacere di averlo.

Un po' come collezionare elettroniche car senza usarle, come faccio io, e ricordo che proprio tu te ne eri stupito, in effetti...
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#15

Messaggio da Etabeta »

Dude ha scritto: 5 ago 2019, 17:10 Non c'è dubbio, ma tanto un DAT oggi lo compri, come diceva appunto ozama, giusto per il piacere di averlo, difficilmente lo userai sul serio, a parte il portatile (e anche lui, con le sue limitazioni).

Quindi puoi anche azzardare la mezza "sòla", tutto sommato, giusot per il piacere di averlo.

Un po' come collezionare elettroniche car senza usarle, come faccio io, e ricordo che proprio tu te ne eri stupito, in effetti...
Giusto! L'importante è che chi vende dichiari espressamente che si tratta di un prodotto non funzionante (ma quasi mai è così.....) e chi compra sia conscio che di ciò ci farà un bel soprammobile e nulla di più (ma non sono certissimo che fosse questo il desiderio di Ozama) XD
Cioè se compero un deck DAT anche a 50€ (ma fossero anche 10€) ma l'unica sua funzione è vedere il display che si accende (o magari nemmeno quello) penso siano comunque soldi buttati (a meno che io desideri effettivamente un ingombrante sopprammobile...).
Alle volte si prendono cocenti delusioni proprio pensando di fare "l'affarone" non avendo chiaro l'effettiva condizione di ciò che si acquista e, in seconda battuta, essendo eccessivamente ottimisti sul fatto che sia possibile comunque la riparazione o "resuscitazione" XD (e questo era il senso di "avviso alla prudenza" del mio post).
Avatar utente
Dude
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 7838
Iscritto il: 3 gen 2013, 10:48
Località: Camogli

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#16

Messaggio da Dude »

Beh ma poi subentra anche la "speranza-che-è-l'ultima-a-morire", relativamente alle sia pur remote chances di riparazioni di vario genere.

Affronto la medesima problematica con le moto pluri-ventennali, di molte delle quali almeno il 90% dei meccanici decreta la morte clinica al solo sentirle nominare, "perché non si trovano i ricambi", mentre invece con un po' di pazienza e nemmeno necessariamente sempre impegni economici esagerati si riesce a combinare quasi sempre qualcosa.

Se poi spendo 50€ per avere un DAT da tavolo come soprammobile, non mi sento particolarmente sprecone, sinceramente, mi basta una sera al ristorante in meno e ho ampiamente pareggiato il conto.
Posto che ovviamente l'avere quel soprammobile mi interessi.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Avatar utente
rs250v
Tweeter
Messaggi: 4731
Iscritto il: 23 ott 2012, 0:40
Località: Verona

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#17

Messaggio da rs250v »

Piccolo OT
prima dei masterizzatori da pc o comunque competitivi come prezzo
io avevo un philips cdr 765 masterizzatore audio da casa, ho ancora il fratello minore in cantina un 760, non si trovano più i supporti audio, ma era molto valido all'epoca
;)
Work in Progress
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2673
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#18

Messaggio da Etabeta »

rs250v ha scritto: 5 ago 2019, 20:09 Piccolo OT
prima dei masterizzatori da pc o comunque competitivi come prezzo
io avevo un philips cdr 765 masterizzatore audio da casa, ho ancora il fratello minore in cantina un 760, non si trovano più i supporti audio, ma era molto valido all'epoca
;)
In effetti non è offtopic, si tratta sempre di tecnologia di registrazione audio digitale :)
Riguardo i registratori cd-audio "da tavolo" tipicamente necessitano di supporti CD-R "for audio" che poi sono sostanzialmente identici ai comuni CD-R fatto salvo che riportano un apposito codice di identificazione registrato sul disco (in una zona normalmente non utilizzata dai lettori CD audio).
Per alcuni modelli di registratori CD era possibile bypassare il problema sostituendo la eprom e quindi il firmware con altro "moddato" senza controllo del tipo di supporto, così da poter registrare su qualsiasi tipo di cd-r.
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11599
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Tecnologie di registrazione/riproduzione audio digitale

#19

Messaggio da ozama »

Per quanto mi riguarda, avere un DAT, mi piacerebbe per "cavarmi lo voglia" che non mi sono potuto togliere all'epoca.. Alla fine, avrei poche occasioni di usarlo.. Come il giradischi. Anche se una ventina di LP li ho. Peró, vorrei che funzionasse.. :love:
Alla fine, non lo acquisterei per quello.
Anche la collezione di AR la tengo per "nostalgia di come eravamo". È un po' il mio legame col passato.. Un indicatore del tempo. Di come ho vissuto. Delle persone che ho conosciuto. Delle case che ho abitato.. Una piccola costante della mia vita. Ma viene sempre utile, come vedete.. :D
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Rispondi

Torna a “L'Alta Fedeltà in generale”