La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

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Etabeta
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La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#1

Messaggio da Etabeta »

Tra l'altro, uscendo un pò dal topic specifico ma non più di tanto (cioè rimanendo nel tema "Zapco e la qualità dei condensatori" in tempi recenti (ultimi anni, parliamo quindi delle nuove serie di prodotti Zapco) sono emerse qua e là sul web delle considerazioni/osservazioni (che a dire il vero io stesso avevo notato, come anche altri appunto) riguardo a come certe cose siano cambiate.
Sinceramente non ho ancora mai messo le mani sugli ampli Zapco più recenti e quindi mi baso sui test e sulle recensioni (tra l'altro sull'ultimo numero di ACS c'è un approfondito test di un'ampli Zapco: Z150.4 AP) e uno cosa che ho notato è appunto il fatto che, rispetto a qualche anno addietro, su molti prodotti (in particolare gli ampli) si sia passati da condensatori di marchi primari quali Panasonic, Nichicon, Elna ad altri totalmente sconosciuti ovvero prodotti da fornitori della galassia taiwanese/cinese difficili da identificare in quanto sono tantissimi e con marchiature/loghi che cambiano nel tempo.
Il motivo è (ovviamente!) la riduzione dei costi.
Su questo aspetto va detto che i condensatori elettrolitici hanno costi (specialmente nel mercato all'ingrosso) molto differenti raffrontando i listini dei marchi "top" rispetto ai tantissimi produttori asiatici,
su un prodotto a basso costo sarebbe quindi impensabile scegliere di utilizzare componenti di qualità (e costo) elevato, ma... su un ampli prezzato 1500€?.....
Ecco, qui viene il punto, e la questione è stata già sollevata verso Zapco, ad esempio qui:
https://www.rubyservsales.com/didnt-get-paid/ (maggio 2017)
e proprio questa pubblica esternazione (ma presumo non sia stata l'unica...) ha portato Zapco a pubblicare quanto segue:
https://www.zapco.com/zapco-electrolytic-capacitors (giugno 2017)
Personalmente trovo in parte condivisibili, e in parte no, le argomentazioni pubblicate da Zapco.
In particolare 3 punti non sono, secondo me, giustificabili per un produttore di componenti hi-fi car di fascia alta (come considero Zapco):
1) l'affidarsi, specificamente per l'approvvigionamento dei condensatori elettrolitici a marchi "non identificati" (nel verso senso della parola, notare infatti che nel comunicato non viene citato il nome produttore ma uno "Zapco code...")
2) si evidenzia il fatto che i test eseguiti in casa da Zapco rilevano dati migliori di quelli dichiarati dal fornitore, ok, ma che significa ciò? era un lotto "venuto bene"? perchè allora il fornitore non può dichiarare quei dati? forse perchè il controllo qualità sulla produzione è lasco?
3) salta all'occhio il parametro "endurance" che non fa assolutamente ben sperare riguardo l'affidabilità nel lungo periodo (a catalogo Panasonic e Nichicon, ad esempio, ci sono condensatori, delle linee per l'impiego automotive, con valori decisamente più alti)
Insomma, cara Zapco, la verità sta nelle cose non scritte in quel documento: "abbiamo tagliato il budget, dobbiamo massimizzare i margini in quanto non si fanno più i numeri di una volta".
Mi spiace, ma pur da estimatore di prodotti Zapco, questo è quello che penso attualmente.

Questo tema naturalmente non riguarda solo Zapco ma la stragrande maggioranza dell'elettronica di consumo, ma rimanendo nell'ambito hi-fi (car o home) c'è da dire che, purtroppo, l'impiego di componenti "top" specificamente riguardo i condensatori elettrolitici (che come ho già detto sono tra le categorie di componenti che incidono di più sul costo) è relegato oramai all'ambito della gamma "esoterica".
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Alessio Giomi
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#2

Messaggio da Alessio Giomi »

Luca, l’articolo su ACS sul nuovo Zapco 4 canali poi lo bai letto? Mi sembra di aver inteso una sorta di “ripresa”....
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Etabeta
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#3

Messaggio da Etabeta »

Alessio Giomi ha scritto: 3 lug 2019, 12:17 Luca, l’articolo su ACS sul nuovo Zapco 4 canali poi lo bai letto? Mi sembra di aver inteso una sorta di “ripresa”....
Si, l'ho letto (Zapco: Z150.4 AP), mi pare un buon prodotto, ben progettato, e le misure del test pubblicate sono ottime.
Devo dire che però inevitabilmente mi è caduto l'occhio appunto sui condensatori (ignoti...) e mi sono chiesto nuovamente il perchè (retoricamente, in quanto la risposta vien da sè) dell'abbandono dei marchi storicamente legati ai prodotti Zapco (di qualità appunto "no compromise", come il tempo ha dimostrato) ma d'altronde la Zapco non produce più negli USA e anche sulla componentistica sono state fatte delle scelte. E quelle scelte non penso proprio siano dettate dai progettisti (ma appunto, come già detto, non è una situazione di Zapco ma generalizzata).
Detto in altre parole: non scommetterei nemmeno una birra che (come invece è la norma per gli "old" Zapco) questi nuovi possano funzionare senza guasti per 20 e più anni... (esattamente come per il 95% dell'elettronica di consumo sul mercato attuale).
In un catalogo Zapco del 2005 era scritto: "Only the best high current and high temperature capacitors should be used in an auto-sound application. Although these capacitors typically cost five times as much as those commonly used in other brands...",
temo che la stessa Zapco (perlomeno per alcuni prodotti) sia, in tempi più recenti, passata nel gruppo "other brands" :hmm:
E consideriamo che lo Z150.4AP è prezzato 1500€, e quella cifra mi aspetterei nessun compromesso al ribasso. Cioè: bene che ci siano resistori a film 0,1% e condensatori Wima sul percorso del segnale ma allora perchè non utilizzare anche elettrolitici di qualità indiscussa (e comprovata) nella sezione alimentazione?
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ozama
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#4

Messaggio da ozama »

Purtroppo penso anche io che sia così. T_T
I prodotti non sono più fatti per DURARE. Tranne, appunto, poche cose di prezzo "stellare".
Anche in altri ambiti, si risparmia molto su questi componenti fondamentali.
Ad esempio, da anni, stiamo assistendo ad una moria prematura anche di prodotti professionali, molto diffusa nel mio campo: le connessioni Internet attraverso sistemi wireless.
Già dal 2015, Mikrotik, prodotto delle Repubbliche Baltiche dalla spiccata vocazione e versatilità, e buona affidabilità, ha avuto problemi ai condensatori, su schede madri che tipicamente vanno usate all'esterno. Che quindi, passano da temperature sotto zero in inverno, agli oltre 50/60 gradi in estate.
Le ultime schede di una certa serie, duravano 6/7 mesi, poi scoppiavano gli elettrolitici nelle sezioni di alimentazione. -.- Non è comodo sostituirli, in cima a tralicci, spesso da raggiungere in fuori strada.. -.- -.- -.-
Ora va un po' meglio. Ma la vita media di questi prodotti, è circa 2 anni e mezzo. E la concorrenza (Cambium Networks, Ubiquity..) non fa meglio.
I primi, li avevamo sostituiti per obsolescenza (non sostenevano le caratteristiche di velocità attualmente disponibili). Questi li smontiamo fritti o annegati.
Tutto "made in china", anche le BTS da 2000 Euro.
Addirittura, un nostro fornitore di banda Internet, ha installato un router professionale Huawey che ha dovuto sostituire la settimana dopo! E parliamo di macchine da alcune migliaia di Euro, montate in data center: 20 gradi costanti.. ^^ D'altronde, quello che vende Huawei a 4000 Euro, Cysco lo vende a 40.000.. E serve un corso di 400 ore per programmarlo.. :D E parliamo di routers di fascia bassa, con porte a 10 Gbit.. T_T
Su Zapco, in particolare, ho potuto constatare che il processore che acquistó Stefano (RS250V), era parente STRETTISSIMO (ho potuto smanettarci fi persona) dello Steg di primo prezzo che un utente del forum aveva acquistato. E poi sostituito, perchè nemmeno l'assistenza era in grado di indicargli come procedere e perchè non aveva caratteristiche che erano pubblicizzate (come la procedura di de equalizzazione, che infatti non aveva neanche lo Zapco). Questo non significa che fossero prodotti uguali. Ma che montavano lo stesso chipset era evidente. Ed il problema non è quello. Ma il fatto che il software di gestione fosse quello proposto dal Costruttore di detto chipset, con poche personalizzazioni. :hmm:
Per dire: non si sbattono neanche più a lavorare sul software. E nemmeno ad istruire il personale..
Scusate, ma io a queste cose ci tengo: manualistica completa e in Italiano ed assistenza all'altezza del prodotto.
Sono cose che si pagano. Fino ad ora, con il mio piccolo Audison, sono sempre riuscito ad ottenere risposte e risultati. E la documentazione è chiara. E pervengono anche aggiornamenti.
Fa bene chi cerca prodotti anni 90, per l'amplificazione di fascia alta. Anche se sono da ricondizionare. :yes:
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#5

Messaggio da Etabeta »

Parole sante Ozama...
il concetto di fondo è che purtroppo, spesso e anche nell'ambito dei prodotti destinati al mercato professionale, il peso che ha il fattore costo/profitto è maggiore rispetto al parere e alle scelte (proposte) dei progettisti (che quando presentano la "bill of materials" si sentono dire "No! tagliare... tagliare!!").
Detto in altri termini: la tecnologia progredisce e rende(rebbe) possibile la realizzazione di sistemi più affidabili che in passato, ma al tempo stesso si adottano scelte che mirano al massimo profitto con il minimo investimento.
Però... nella visione di medio e lungo periodo si va man mano ad erodere il patrimonio di fiducia che marchi anche importanti e dalla lunga storia hanno accumulato.
Beh, qui si aprirebbe un lungo discorso, riguardo il fatto che le leve del comando nelle grandi aziende sono presso in mano a chi è spinto a massimizzare "i numeri" con traguardi temporari brevissimi di 6 o 12 mesi... rispetto ad un passato purtroppo lontano dove il patrimonio di una azienda era non solo economico e la qualità/affidabilità era un vanto (e giustamente anche un valore da preservare).
Ma d'altronde... è anche vero che, nel mercato di massa, la qualità non è più forse la molla principale nelle decisioni di acquisto, e che comunque difficilmente viene percepita o ricercata come avveniva in passato, anche nel settore audio.
Un esempio? Prendiamo il caso della Nakamichi, cosa era e cosa è.
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#6

Messaggio da Etabeta »

Ho spostato qui (da questo thread originario: viewtopic.php?f=113&t=13688) in questo nuovo thread in modo che si possa eventualmente proseguire sull'argomento in oggetto.
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ozama
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#7

Messaggio da ozama »

Esatto..
Purtroppo, sui prodotti "moderni", non c'è scelta. Tipo DSP, ma anche Routers, sorgenti multi mediali..
Ed è un peccato. Perchè in effetti, ora ci sono componenti MIGLIORI di allora. È che, se non è assolutamente necessario, non vengono usati. -.-
Faccio l'esempio degli amplificatori in classe D: con i semi conduttori odierni e la precisione di clock ottenibile dai circuiti di oggi, si possono usare frequenze di commutazione elevatissime, riducendo moltissimo i problemi e migliorando tantissimo il suono. Tanto che anche costruttori blasonati, hanno inserito classe D fra i loro ampli multi milionari. Dai più consumer "Marantz" ai molto più high and "Classè", solo perchè mi vengono in mente questi, fra le prove che ho letto negli ultimi anni.
Ma se poi mi metti nell'alimentatore quattro condensatori elettrolitici che durano 4/5 anni.. -.-
Ciao! :)
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Re: La qualità e affidabilità di ieri e quella di oggi nel mondo dell'Hi-Fi

#8

Messaggio da mark3004 »

Prima di prendere il Luxman stavo quasi per prendere un 150.6LX, ma poi ho desistito pensando molto anche proprio a tutto quanto è scritto sopra.
Senza considerare quanti sarebbero in grado di identificare, ascolto al buio, un LX da un AP... assolutamente d'accordo sul discorso elettrolitici, avete voluto fare un prodotto TOP, dalla sigla AP che sta ad indicare AudioPhile e poi scivolano su una buccia di banana per un pò di condensatori. Non ci siamo. Resta inteso che sia gli LX che AP nello specifico sono più che ottimi prodotti, ma davvero voglio vedere se fanno la stessa "fine" dei PQ20 che avevo con 30 anni sul groppone...

Tra l'altro è vero che non sono ampli economici, ma a dirla tutta se vogliamo fare un rapporto costo/W visto che parliamo di ampli da 150w per canale, costano relativamente poco, e si sa che oggi nessuno regala niente... ;)

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Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
COMINCIARE SENZA BUTTARE SOLDI: viewtopic.php?f=20&t=14746
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